24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Il Ministro vuole rendere più snelle le Forze Armate

Di Paola: Troppi militari over 50, andranno in mobilità

Il Ministro della Difesa: «Con adeguati strumenti normativi ed il consenso del Parlamento potrebbero trasferire loro capacità e valori in un'altra Amministrazione e rendere più snelle le Forze Armate. Le dismissioni vanno avanti ma le procedure di vendita sono complesse e lente»

ROMA - Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola preannuncia la mobilità per molti militari sopra i 50 anni per ridurre di 40-50 mila unità gli organici delle Forze Armate: da 175 mila unità a circa 130 mila. «Abbiamo un gran numero di personale militare sulla cinquantina - ha spiegato al Messaggero- il cui esodo naturale avverrebbe fra 10-12 anni. Con adeguati strumenti normativi ed il consenso del Parlamento potrebbero trasferire loro capacità e valori in un'altra Amministrazione e rendere più snelle le Forze Armate».
In ogni caso, «non taglierò - ha precisato il ministro - alcuna testa». Perchè «se questo non avverrà il loro unico strumento di uscita sarà l'esodo naturale al raggiungimento dell'età della pensione» e «i tempi di adeguamento al nuovo modello di difesa saranno molto più lunghi».

Di Paola ha confermato ancora una volta l'imminente messa in vendita di caserme e immobili della Difesa, senza però farsi illusioni sui tempi di realizzo delle dismissioni. «Sono centinaia - ha sottolineato- i beni non più funzionali alle necessità militari che possono essere dismessi. Bisogna fare presto ma non è una cosa semplice: ci sono procedure amministrative lunghe e complesse. Ci vuole, ad esempio, una prima intesa con il Comune che deve valorizzare il bene per poi poterlo utilizzare. Vorrei, insomma, che sia chiaro che non è la Difesa a non voler vender la sua roba...».

E anche la riduzione delle missioni italiane all'estero, non sembra operazione a realizzazione immediata. Di Paola ricorda che per l'Afghanistan «l'orizzonte che la comunità internazionale si è dato è la fine del 2014. E che rispetto ai Balcani «l'Unione Europea ci ha avvertito di rallentare la fase di diminuzione delle forze». Mentre in Libano, «non ci sono le condizioni per una riduzione del contingente» anche perchè «le Nazioni Unite hanno chiesto all'Italia di assumere il comando della missione Unifil, segno di apprezzamento per il nostro ruolo».