19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Mentre la macchina dei soccorsi lavora a pieno regime

Sale il bilancio delle vittime dell'alluvione, ancora 4 dispersi

Trovato un altro corpo a largo di Genova, potrebbe essere un disperso. In mattinata, intanto, le morti accertate erano salite a nove con il ritrovamento nello specchio acqueo antistante Monterosso del corpo di Sandro Usai

GENOVA - Mentre la macchina dei soccorsi lavora a pieno regime per liberare le strade da fango e detriti e riportare la situazione alla normalità, continua ad aggravarsi il bilancio della vittime della terribile alluvione che cinque giorni fa ha devastato il levante ligure e la Lunigiana. L'uomo senza vita trovato da un diportista, nel pomeriggio, al largo di Genova, potrebbe essere infatti la decima vittima del maltempo che ha messo in ginocchio lo Spezzino e la zona settentrionale della Toscana.
In mattinata, intanto, le morti accertate erano salite a nove con il ritrovamento nello specchio acqueo antistante Monterosso del corpo di Sandro Usai, il volontario della Protezione Civile di 39 anni travolto dalla piena del torrente mentre cercava di liberare i tombini per far defluire l'acqua. In attesa dell'identificazione del corpo recuperato dai vigili del fuoco a circa 10 miglia dalla costa di Genova, che, a cinque giorni dall'alluvione, potrebbe essere stato trascinato fin lì dalle correnti, le persone che mancano ancora all'appello, secondo quanto riferito dalla prefettura della Spezia, sono ufficialmente quattro, tre a Vernazza ed una a Borghetto Vara.
Per alleviare il disagio degli abitanti del piccolo borgo delle Cinque Terre, che fino ad oggi era raggiungibile soltanto via mare, è stata intanto provvisoriamente ripristinata, ma solo per i residenti, la fermata dei treni nella stazione di Vernazza. Restano ancora isolati, invece, anche se riforniti di acqua, viveri e generi di prima necessità, gli abitanti delle frazioni di Ferdana e Terruggiara nel comune di Calice al Cornoviglio e di Bozzolo e Madonna dell'Ulivo nel comune di Brugnato. Rimane critica, infine, la viabilità in tutta la provincia della Spezia, dove le strade provinciali chiuse sono ancora una ventina, anche se oggi è stata riaperta l'Aurelia ma solo per i mezzi di soccorso. Proprio per evitare di ostacolare il lavoro di soccorritori e volontari, il prefetto del capoluogo ha inviato i singoli volontari non organizzati a non recarsi nelle zone colpite dal maltempo.

Toscana, l'elicottero raggiunge le frazioni di Stadano e Parana - Sono state raggiunte da un elicottero le frazioni di Stadano a Parana, rimaste isolate dopo l'alluvione in Toscana. Lo rende noto l'Unità di crisi costituita ad Aulla, spiegando però che le frazioni restano ancora irraggiungibili per gli automezzi e i rifornimenti di cibo e medicine sono stati possibili grazie proprio all'intervento dell'elicottero.
Si continua a lavorare nelle zone colpite dall'alluvione in Lunigiana. Secondo le notizie che giungono dall'Unità di Crisi istituita presso il Comune di Aulla - spiega la regione - sono state raggiunte anche le frazioni isolate di Stadano e Parana, che restano però irraggiungibili con gli automezzi. Per entrambe le frazioni è stato allestito un punto di assistenza tramite elicottero per viveri e medicinali.
Per Stadano è stata valutata la possibilità di ripulire una strada alternativa, mentre per Parana si valuta la possibilità di realizzare un ponte temporaneo dal genio Pontieri. Riaperta, invece la strada provinciale 37 per Valle Arzelato, dopo un sopralluogo congiunto di tecnici regionali e dell'esercito che ha dichiarato percorribile la strada.
Nelle zone alluvionate della Lunigiana lavorano ad oggi circa 700 persone: circa 300 volontari e 400 tra personale degli enti (Comuni, Province e Regione), forze dell'ordine, forze armate e vigili del fuoco. Circa 150 i mezzi, di tutti i tipi, in funzione.
L'Unità di crisi rivolge anche un appello affinchè l'invio di eventuali aiuti e l'arrivo di volontari sia effettuato solo in forma coordinata, per razionalizzare le operazioni di aiuto.
L'unità di crisi è contattabile ai seguenti numeri 0187-423014; 0187-409462;0187- 408341.

Miur: In Liguria monitoraggio strutture scolastiche - Su indicazione del ministro Mariastella Gelmini al ministero dell'Istruzione prosegue il monitoraggio della situazione in cui versano le strutture scolastiche delle località liguri, dopo l'alluvione dei giorni scorsi. A breve è attesa una stima dei danni - spiega il Miur - sulla cui base il ministero stanzierà le prime necessarie risorse.
Il direttore dell'ufficio scolastico regionale per la Liguria, Giuliana Pupazzoni, è in costante contatto con gli uffici della Prefettura di La Spezia, e nelle prossime ore è previsto che raggiunga le località colpite per un primo bilancio dei danni ed una stima dei tempi necessari al ripristino delle funzionalità delle strutture e alla ripresa delle attività scolastiche, spiega il Miur. Già nei giorni scorsi - ricorda il ministero - l'ufficio scolastico ha provveduto ad indirizzare alle scuole della provincia di La Spezia una circolare per consentire - agli alunni che ne avessero fatto richiesta e che fossero nella condizione di poter raggiungere località diverse da quelle colpite - la frequenza a lezioni e corsi presso le scuole delle località non interessate dal nubifragio. Lezioni attualmente sospese per tutti, in questo periodo di vacanza, e destinate a riprendere il 3 novembre. «La stima dei danni ed il piano di intervento che emergerà dagli incontri delle prossime ore - conclude il ministero - consentiranno al Miur lo stanziamento delle prime necessarie risorse per far fronte all'emergenza».

Realacci: Urbanistica sbagliata aggrava alluvioni - «Le scelte sbagliate sull'urbanistica hanno aggravato la violenza dell'alluvione in Toscana e Liguria». E' la riflessione di Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente, per il quale, rispetto a quanto accade dal 2009 al confine tra le due regioni «siamo di fronte a due questioni diverse tra di loro. Da una parte, abbiamo l'intensificarsi delle piogge. E questo è legato sicuramente di mutamenti climatici, che comportano precipitazioni senza precedenti nella storia.
Dall'altra -aggiunge Realacci - ci sono state alcune scelte urbanistiche sbagliate, e questo sembra emergere anche nelle zone colpite più di recente. Tali scelte hanno aggravato la violenza dell'alluvione». Realacci ha ricordato come «siamo l'unico Paese dell'occidente in cui un ramo del Parlamento ha votato una mozione in cui si dice che i mutamenti climatici non ci sono».
Quanto all'urbanistica, «è essenziale dire no a sanatorie sull'abusivismo edilizio. Ma purtroppo -accusa il presidente onorario di Legambiente - accade spesso che nei Comuni si varino dei piani di urbanizzazione non utili per il futuro della comunità, al solo scopo di fare cassa sugli oneri di urbanizzazione». L'alluvione della Lunigiana e delle Cinque Terre rimanda inoltre al problema della «gestione degli alvei dei fiumi, che se non vengono puliti, costringono l'acqua ad esondare a valle». Un pensiero infine sulla protezione civile: «ha rischiato di deragliare, perché ha rischiato di assumersi compiti non suoi e questo le ha dato persino appalti fuori dalle regole, ma -conclude Realacci- resta una delle migliori del mondo nel rapporto tra azione dello stato e volontariato.»