20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
L'instabilità della Maggioranza di Governo

«Grane» Pdl e Tremonti «rigorista», nuove sfide per Berlusconi

La fronda al Senato e il summit di Alfano con alcuni Ministri ha complicato un quadro già complesso. Sviluppo, la trincea del Tesoro

ROMA - Silvio Berlusconi si trova ancora una volta a dover fare i conti con l'instabilità della sua maggioranza di governo. Una lettera di alcuni senatori, ma anche l'eco di una riunione di Angelino Alfano con alcuni ministri che doveva restare riservata, è bastata a complicare ulteriormente un quadro già complesso. Sullo sfondo resta tutta la tensione fra Giulio Tremonti e il resto dei ministri di fede pidiellina. E già si profila un nuovo duello sul decreto sviluppo.

Tremonti «rigorista» - Il ministro dell'Economia, secondo uomini a lui vicini, avrebbe sottolineato l'assoluta sintonia con i vertici del Carroccio. Qualunque lettura che mira ad accreditare uno scollamento non è verosimile, secondo il responsabile di via XX settembre. Il discorso diventa diverso se si parla della mancata firma del ministro dell'Economia in calce al documento consegnato al Consiglio europeo. Non serviva, sottolineano alcuni tremontiani doc. Eppure c'è una punta di fastidio e un ragionamento che suona come un avvertimento nel successivo commento attribuito al superministro: il giudizio sulla missiva è positivo perché esprime rigore.

La lettera dei parlamentari del PDL - Il Cavaliere, intanto è alle prese con una lettera (non si sa risalente a quando) pensata al Senato da parlamentari del Pdl pronti a chiedergli un gesto di discontinuità attraverso l'allargamento della maggioranza. Un passo indietro, nella sostanza, che il premier non intende accettare. Eppure Beppe Pisanu e Giuseppe Saro, ieri l'altro a cena con altri nove senatori e un deputato (Antonione, anche lui dato vicino alla rottura con via dell'Umiltà), decidono di lanciare il sasso nello stagno. L'effetto, però, è forse superiore alle previsioni. E così a parte l'estensore della missiva e pochi altri (Del Pennino), quasi tutti i senatori (da Pisanu a Lauro, da Spadoni Urbani a Dini e Orsi, Paolo Amato e Santini) si affrettano a smentire, su carta intestata dell'ufficio stampa del gruppo del Pdl del Senato. Parecchio dibattito (e veleno) interno ha suscitato la notizia di una colazione di lavoro di Angelino Alfano con diversi ministri, fra i quali Franco Frattini, Raffaele Fitto, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. Alcuni raccontano anche della presenza di Maurizio Lupi e Stefania Prestigiacomo, ma altre fonti smentiscono. Di certo c'è che nel summit si è discusso del futuro, della stagione congressuale, della difficilissima situazione di Montecitorio, con numeri ballerini che poco fanno sperare sulla durata della legislatura. Riferiscono che Alfano non abbia escluso la possibilità di un ritorno anticipato alle urne, anzi sostenendone alcuni vantaggi.