24 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Riforma della legge elettorale

Legge elettorale: La Russa, introduciamo soltanto le preferenze

Formigoni: l'ok del Premier alle preferenze spaventa i colleghi. Alfano: Primarie per tutti, basta nominati dall'alto. Crosetto: Con le preferenze accesso ai ricchi e ai banditi. Donadi (Idv): Decideranno gli italiani con referendum

MILANO - Modificare la legge elettorale con un semplice e solo emendamento che introduca le preferenze per eleggere i due terzi o comunque una percentuale molto alta di deputati e senatori. Questa la proposta lanciata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa a margine di una manifestazione a sostegno delle forze dell'ordine a Milano.
«Lasciamo questa buona legge elettorale che è in vigore ma che ha come unica pecca quella di non far scegliere deputati e senatori. Introduciamo con un semplice emendamento le preferenze per almeno i due terzi o comunque una percentuale molto alta dei parlamentari», ha dichiarato La Russa. «Se è vero che i partiti di opposizione vogliono ascoltare la gente - ha aggiunto - ci diano l'occasione di discutere di questo e dicano se sono d'accordo». Se invece, ha concluso il ministro, «attraverso questa richiesta dei cittadini (di modificare la legge elettorale, ndr) l'opposizione spera di introdurre una legge che tolga agli stessi cittadini la possibilità di scegliere il premier, la coalizione del presidente vincente e il programma elettorale, noi non ci stiamo. Se lo levino dalla testa». In conclusione ha affermato il ministro, dopo l'apertura del Pdl alle modifiche alla legge elettorale, «l'opposizione non potrà più dire che noi vogliamo impedire ai cittadini di scegliere i deputati».

Formigoni: l'ok del Premier alle preferenze spaventa i colleghi - «E' bastato che Berlusconi dicesse sì alle preferenze che subito si è scatenato un fuggi fuggi dentro il Pdl. Lo dico con un sorriso: ci sono colleghi abituati a dar sempre ragione a Berlusconi, a patto che Berlusconi dica le cose che piacciono a loro. Se invece dice cose sgradite, come in questo caso, subito ne prendono le distanze». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
«E se invece Berlusconi avesse ragione? Ce l'ha, infatti l'unico modo perchè i cittadini possano scegliere veramente tra una rosa di candidati è il voto di preferenza. In ogni altro sistema, anche con il collegio uninominale più piccolo che si possa immaginare, è sempre il partito a scegliere e mai l'elettore», ha concluso Formigoni.

Alfano: Primarie per tutti, basta nominati dall'alto - Primarie nel Pdl, riforma della legge elettorale con le preferenze. Lo dice il segretario Angelino Alfano, al Mattino.
«Nel prossimo futuro i nostri militanti potranno eleggere i leader cittadini e provinciali, non ci saranno mai più nomine cadute dall'alto e sarà il singolo cittadino a decidere in base al principio una testa un voto. Niente più signori delle tessere - aggiunge -, e niente più deleghe, così come bisognerà evitare che chi indaga su un suo avversario politico poi si trova nella giunta dopo averlo indagato». Alfano appoggia Berlusconi sul ritorno alle preferenze ma non con il proporzionale che «aveva due limiti: non garantiva la stabilità e non consentiva l'indicazione del premier. Qualunque legge venga varata non potrà prescindere da questi due capisaldi».

Schifani: Eccessivo ritornare alle preferenze - Per il presidente del Senato, Renato Schifani, sarebbe «un passo eccessivo» la reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale. Lo ha detto conversando con i cronisti a margine della visita di oggi a Rieti. «Sono convinto - ha spiegato - che occorra tornare a un sistema elettorale che consenta ai cittadini di meglio individuare i propri candidati. Da questo a tornare alla Prima Repubblica delle preferenze il passo mi sembra eccessivo. Ci sono - ha aggiunto Schifani - tanti altri sistemi elettorali che danno più potere ai cittadini di scegliere i loro eletti, evitando le preferenze; sarà il Parlamento - ha concluso il presidente del Senato - a discuterne».

Romano: Sì alle preferenze in sistema bipolare - «Sono molto contento che Berlusconi abbia finalmente deciso di parlare di preferenze» in tema di legge elettorale, punto sul quale «io ho fatto diverse proposte». Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole e leader del Pid, Saverio Romano, al termine dell'incontro con il premier a Palazzo Grazioli. «Naturalmente devono essere previste nell'ambito di una legge elettorale fortemente maggioritaria per un sistema bipolare e dell'alternanza», ha aggiunto.

Crosetto: Con le preferenze accesso ai ricchi e ai banditi - «Un conto è avvicinare gli eletti agli elettori con un sistema di collegi più o meno grandi, un altro è pensare alle preferenze. Le preferenze hanno molti più elementi negativi che positivi». Lo sostiene il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, a proposito del dibattito sulla riforma del sistema elettorale. «La preferenza rende l'eletto debitore - osserva - di chi ha scritto il suo nome, e nemico di chi magari ha scritto quello di un suo collega di partito, obbliga il candidato ad una spesa di gran lunga maggiore rispetto agli altri sistemi elettorali e sicuramente incompatibile con lo stipendio parlamentare. Motivo per cui l'accesso viene limitato ai ricchi, alle persone conosciute grazie ai mass media ed ai banditi».
«Se tutto ciò non bastasse - aggiunge Crosetto - lacera i partiti, che mi sembrano già poco efficienti oggi. Tanto per essere esplicito, se le preferenze diventassero legge oggi, da domani nessun parlamentare starebbe più a Roma perché nulla del lavoro che potrebbe svolgere a Roma nell'interesse del paese, gli sarebbe utile per la sua rielezione. Tutti rimarrebbero sui loro territori a cercare voti e risorse economiche. Per trovare i quali, ogni promessa o impegno, rischia di diventare lecito. Non mi pare manchi questo nella politica italiana».
Diverso il sistema dei collegi. «Confrontarsi su un territorio con confidati di altri partiti - osserva Crosetto - obbliga l'eletto a rappresentare tutti i cittadini di quel pezzo di paese, lavoratori dipendenti ed autonomi, anziani e giovani, uomini e donne. Costringe l'eletto ad una presenza costante ed all'ascolto di tutta la realtà. Obbliga nella campagna elettorale ad informare più gente possibile sulle proprie idee».

Donadi (Idv): Decideranno gli italiani con referendum - «Il Pdl cerca di evitare il referendum con la modifica della legge elettorale. Ma il trucco non gli riuscirà come non gli è riuscito con il referendum sul nucleare. Non c'è da fidarsi di chi ha tolto ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti». Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.

Olivero (Acli): La riforma è fondamentale - «La riforma della legge elettorale è un punto fondamentale ma non si può parlare solo di questo altrimenti è politichese». Lo ha dichiarato il presidente nazionale delle Acli, Andrea a Olivero, a margine di un convegno organizzato a Genova dalle Acli liguri. «Se guardiamo alla riforma della politica - ha aggiunto Olivero - questo è un primo nodo importante. Oggi siamo determinati a chiedere a delle persone di impegnarsi in politica ma con questo sistema può darsi che non vengano presi e se vengono presi con metodi di cooptazione comunque poi sono deboli». Secondo il presidente delle Acli, «il punto sta nella possibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti e non essere dei cooptati. Non piace a nessuno ma in particolare non piace ai cattolici essere dei cooptati, questo - ha concluso Olivero - è un serio problema».