19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Lo stallo istituzionale

Governo: Napolitano preoccupato, ora risposta credibile dal Premier alle Camere

Il Presidente della Repubblica: «Si pone la questione se la maggioranza ha la costante coesione necessaria»

ROMA - Ha invocato «una risposta credibile» dal premier e dal Parlamento sulla capacità del governo e della maggioranza che lo sostiene di andare avanti con «la costante coesione necessaria». Il giorno dopo la sconfitta per un voto in aula alla Camera sul primo articolo del Rendiconto generale di bilancio che mette a rischio la legge di stabilità dei conti pubblici, è sceso in campo il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, con una dichiarazione diffusa dal suo ufficio stampa.

Giorgio Napolitano ha premesso di avere «finora sempre preso imparzialmente atto della convinzione espressa dal governo e dai rappresentanti dei gruppi parlamentari che lo sostengono circa la solidità della maggioranza». Ma dopo il voto di ieri alla Camera e «l'innegabile manifestarsi di acute tensioni in seno al governo e alla coalizione», il presidente della Repubblica non ha nascosto le «preoccupazioni» e ha chiesto ora «risposte credibili» per capire se il governo può andare avanti garantendo «adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese».

«Ho finora sempre preso imparzialmente atto - ha scritto Napolitano nella dichiarazione diffusa dal Quirinale - della convinzione espressa dal governo e dai rappresentanti dei gruppi parlamentari che lo sostengono circa la solidità della maggioranza che attraverso reiterati voti di fiducia ha confermato il suo appoggio all'attuale esecutivo. Ma la mancata approvazione, da parte della Camera, dell'articolo 1 del Rendiconto Generale dell'Amministrazione dello Stato, e, negli ultimi tempi, l'innegabile manifestarsi di acute tensioni in seno al governo e alla coalizione, con le conseguenti incertezze nell'adozione di decisioni dovute o annunciate, suscitano interrogativi e preoccupazioni i cui riflessi istituzionali non possono sfuggire».

«La questione che si pone - ha sottolineato il capo dello Stato - è se la maggioranza di governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto agli impegni e obblighi europei. E' ai soggetti che ne sono costituzionalmente responsabili, Presidente del Consiglio e Parlamento, che spetta una risposta credibile», ha concluso.