29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Governo | Maggioranza

Il chiodo fisso di Berlusconi: «I Pm vogliono farmi fuori come Craxi»

Tensione nella maggioranza su Bankitalia. Letta: «Giornate turbolente»

ROMA - Si sforza, Gianni Letta. Di mediare tra Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi. Si tenta, nei rispettivi entourage, di far credere che i due 'separati in casa' non siano poi così ai ferri corti, che sulla nomina del prossimo Governatore di Bankitalia non ci sia una guerra tra il ministro e l'asse del Nord da una parte e il premier e mezzo Pdl dall'altra, che il Dpcm con i tagli di sei miliardi ai ministeri che ieri il titolare di via XX settembre ha sottoposto alla firma del premier non ha fatto infuriare buona parte dell'esecutivo.

Si sforza, Gianni Letta. Al quale tocca presentarsi al posto del presidente del Consiglio al seminario organizzato dal Tesoro sulle dismissioni e spiegare che il premier si scusava tanto ma non avrebbe partecipato perchè «assediato dagli impegni». E poi, certo, oggi è pure il suo compleanno. Ma nemmeno il 'grande mediatore' può negare che per il Cavaliere si tratta di giornate «intense e turbolente».

All'ora di pranzo Silvio Berlusconi riunisce i capigruppo della maggioranza. Si trova una sorta di escamotage su palazzo Koch, una rosa di nomi da sottoporre al Consiglio dei ministri. Si riporta in vita qualcosa di molto simile alla cabina di regia per i provvedimenti economici. Si stabilisce di accelerare praticamente su ogni provvedimento rimasto in stand by: riforma istituzionale, legge elettorale e intercettazioni. Già, perchè sempre là si va a finire: la dittatura dei giudici.

Resta quello il chiodo fisso del presidente del Consiglio se è vero come è vero, nonostante le smentite di prassi di palazzo Chigi, che ieri, tra una barzelletta e la torta con candeline allo scoccare della mezzanotte, è stato l'argomento principale degli sfoghi che ha riservato ai partecipanti a una cena organizzata da Alessandra Mussolini. Certi giudici - ha detto il premier puntando il dito soprattutto contro Magistratura democratica - dopo essersi impossessati della Consulta che boccia tutte le leggi che non li aggrada, adesso vogliono anche il potere politico. «Hanno ucciso Bettino Craxi - avrebbe affermato il premier - e adesso il loro obiettivo sono io». Al punto, avrebbe continuato Berlusconi, che ci sono Procure disposte a farsi «la guerra», a «uccidersi l'una con l'altra» pur di eliminare lui dalla scena istituzionale. La dimostrazione? Per il premier sono anche quelle 100mila intercettazioni effettuate su lui, i suoi famigliari e i suoi ospiti. Roba che non si è mai vista - avrebbe commentato - nemmeno in dittatura comuniste come la Cina di Mao e la Cuba di Fidel.