Orfini (Pd): Il Terzo polo è un'alleanza mediatica, Pd alleato con l'Udc
«Grande alleanza con Fini e Montezemolo solo se resta Berlusconi»
ROMA - «Il Terzo Polo è un alleanza mediatica, più che politica. I partiti che lo compongono spesso sono andati separati nelle elezioni passate. Noi con gli elettori di un pezzo del Terzo Polo, con la parte cattolica e moderata, possiamo ragionare per capire se su alcune questioni, soprattutto sociali, cioè come far uscire il paese dalla crisi e come stroncare questa volontà di fare dell'Italia un paese che produce ricchezza sfruttando i lavoratori e abbassando i diritti, si possa costruire un'alleanza». Così Matteo Orfini, membro della segreteria nazionale del Pd, responsabile nazionale Cultura, intervenuto alla trasmissione La Mala Oposiciòn, in onda stasera su Radio Vortice.
«Non penso che con un partito di moderati e cattolici, come l'Udc, sia difficile trovare un punto d'incontro. Più difficile trovare un accordo con Fini e Montezemolo - spiega Orfini -. Se la Grande alleanza è un patto per riscrivere le regole del Paese, per tirarlo fuori dalla crisi in cui partecipano più o meno tutti quelli che non sono stati conniventi con la distruzione berlusconiana, ci possono stare tutti, ma è chiaro che è un passaggio costituente. L'ipotesi ideale sarebbe che una cosa del genere avvenisse in Parlamento. Caduto Berlusconi, per un anno o due ci fosse un governo che porta il Paese fuori dalla crisi. Credo che un alleanza elettorale di questa natura ci potrebbe essere solo se Berlusconi fosse nuovamente il candidato premier del centrodestra. Ipotesi che oggi mi sembra tramontata. Mentre con un pezzo del Terzo Polo, per esempio l'Udc, si potrebbe tentare un'intesa programmatica».