Bersani chiede le dimissioni del Premier. Il Pd non esclude la sfiducia
Visto il precedente del 14 dicembre scorso, verrà presentata solo se ci saranno ragionevoli possibilità
ROMA - Lo va ripetendo da giorni e lo ha ribadito oggi, per Pier Luigi Bersani Silvio Berlusconi «deve togliersi di mezzo», ma il Pd potrebbe non limitarsi alle sollecitazioni a mezzo stampa: già da ieri gira l'ipotesi di una mozione di sfiducia, uno strumento che certo viene valutato con grande prudenza, visto il precedente del 14 dicembre scorso. Eppure, l'idea c'è, Lanfranco Tenaglia ieri lo ha detto esplicitamente, anche se i vertici del partito per ora svicolano quando si sentono porre la domanda. Se ne parlerà, probabilmente, anche al gruppo del Pd previsto per domani pomeriggio, anche se secondo quanto viene riferito sarà solo un ragionamento molto accademico. Per decidersi davvero a tentare di nuovo la «spallata», infatti, si aspetterà l'esito del voto su Marco Milanese e forse anche quello su Saverio Romano, fissato per martedì prossimo.
Del resto, che serva un «fatto» in Parlamento Giorgio Napolitano lo avrebbe ribadito, secondo quanto riferiscono, anche nel colloquio informale avuto ieri con Bersani: il capo dello Stato, ovviamente preoccupato per la crisi economica e finanziaria, ha ripetuto che lui non può muovere un dito finché il Governo avrà la maggioranza. E, come ha detto oggi anche Giuseppe Pisanu, se il Governo dimostra di non riuscire a «reggere il peso dei problemi» con la sola maggioranza numerica, è anche vero che «il Parlamento non riesce a cambiare Governo». Ecco perché l'opposizione, Pd in testa, non esclude di ricorrere alla sfiducia.
Il problema è assicurarsi un numero di voti sufficienti a far cadere il Governo. Si guarda a Maroni e ai suoi, si sonda appunto Pisanu e quanti nel Pdl al Senato, come assicura Rocco Buttiglione, «vorrebbero che Berlusconi facesse un passo indietro». Spiega sempre Buttiglione: «Immagino che Napolitano abbia innanzitutto detto a Maroni di farla finita con la secessione. E poi spero gli abbia detto che se si va avanti così è lo sfascio per il Paese, oltre che per la Lega e per il Pdl, mentre se si decidono a sfiduciare Berlusconi si salva il Paese ma anche i loro partiti...».
I lavori, insomma, sono in corso. Si vedrà già giovedì se davvero la maggioranza traballa. Oggi Gianfranco Fini spiegava a chi ci ha parlato che a suo giudizio difficilmente i deputati 'salveranno' milanese. La maggioranza sembra già pronta all'evento e si prepara ad assorbire il colpo, ma è da vedere se il 'cordone sanitario' intorno al Governo reggerà. Se ci saranno scricchiolii, il Pd è pronto a giocare la carta della mozione.