17 agosto 2025
Aggiornato 16:00
Riforma della legge elettorale

Fini: «Nessuna prudenza a firmare il referendum»

Il Presidente della Camera: «Poi in Parlamento discuteremo quale legge elettorale fare». L'Udc lancia il suo referendum: «Preferenze e via il premio di maggioranza». Il Comitato referendario: l'Udc si ravveda

MIRABELLO - «Se per togliere di mezzo il Porcellum è» necessario «firmare il referendum» allora non c'è «nessun tipo e resistenza e prudenza nel farlo». Lo detto dalla Festa del Tricolore a Mirabello il presidente della Camera Gianfranco Fini. «Poi - ha aggiunto - discuteremo dopo in Parlamento quale legge elettorale fare».
«Credo che l'Italia non abbia bisogno di tornare in modo semplicistico al Mattarellum - ha aggiunto Fini -. Ma ha bisogno di liberarsi di legge che ha acuito fossato tra società civile e il Palazzo».

L'Udc lancia il suo referendum: «Preferenze e via il premio di maggioranza» - Contraria al referendum che punta a cancellare il Porcellum e a tornare al mattarellum, l'Udc lancia il suo referendum elettorale: «Mentre l'idea del referendum che piace tanto alla sinistra - ha detto il segretario Lorenzo Cesa - facendoci tornare al Mattarellum ci riporterebbe ai quaranta partitini e all'ennesima paralisi senza farsi uscire da questo sistema bipolare fallimentare, il sistema alla tedesca restituirebbe centralità agli elettori e al Parlamento».
«E a questo proposito - ha spiegato Cesa - stiamo mettendo a punto una proposta con due obiettivi precisi: restituire ai cittadini il diritto di scegliere chi mandare in Parlamento e togliere questo insulso premio di maggioranza. Nelle prossime settimane saremo in ogni piazza d'Italia, da nord a sud. Raccoglieremo le firme per un referendum che riaffermi il sacrosanto principio della centralità dei cittadini nella vita democratica del paese».

Il Comitato referendario: l'Udc si ravveda - «Sono sbigottito, e per tre ragioni, dalle dichiarazione di Lorenzo Cesa sull'intenzione dell'Udc di promuovere un referendum elettorale che elimini le liste bloccate e il premio di maggioranza del porcellum». Lo dichiara Mario Barbi, deputato del Pd e membro del Comitato referendario per i collegi uninominali.
«La prima ragione è che l'ultima scadenza per presentare un referendum prima delle prossime politiche è il 30 settembre e questo fa pensare che Cesa metta in conto di tornare al voto con la vigente legge porcata. La seconda ragione è che i referendum sono abrogativi e quindi le preferenze di cui ha nostalgia l'Udc non si introdurrebbero in alcun modo per via referendaria. La terza ragione è che l'Udc non è mai stato un partito referendario e quindi Cesa rivela come la fiducia nell'iniziativa dell'attuale parlamento sia orami ridotta ai minimi termini. Sottolineo però che queste tre ragioni sono argomenti a favore del referendum per abrogare la legge porcata e tornare ai collegi uninominali per il quale è in corso la raccolta di firme. Legge porcata che, lo ricordo incidentalmente, fu voluta e votata anche dall'Udc e che potrebbe essere cambiata in linea con il nostro referendum anche con il concorso di un Udc ravveduto. Invito Cesa - conclude Barbi - a pensarci.«