Veltroni nella «tana» del «Secolo», obiettivo primarie per legge
De Angelis organizza per lunedì un forum al giornale con Augello e i big del PD
ROMA - Primarie, meglio ancora se per legge. Di questo si discuterà nella sede del Secolo d'Italia, lunedì prossimo alle 11, in un forum-conferenza stampa organizzato dal direttore Marcello De Angelis. Ospite d'eccezione il big del Pd Walter Veltroni, pronto a esaminare i diversi modelli pensati per introdurre le primarie. Con l'ex sindaco di Roma ci sarà Andrea Augello, sottosegretario pidiellino autore di una proposta per introdurre il meccanismo delle primarie per legge. All'incontro prenderanno parte anche Enrico Morando e i direttori Giuliano Ferrara e Mario Sechi.
«E' il momento di confrontarsi, discutere. Lo facciamo a partire dalle primarie, lo facciamo mettendo insieme importanti esponenti di maggioranza e opposizione. Iniziamo dalle primarie, in futuro potremo confrontarci anche su tutto il resto», dice De Angelis, convinto della necessità di stimolare attraverso il giornale il dibattito interno al Pdl e alla maggioranza. «A maggior ragione in momenti delicati come l'attuale», assicura. Anche affrontando un tema, quello delle primarie per la premiership, che ha alimentato il dibattito all'interno del Popolo della libertà e che molto ha fatto discutere nelle scorse settimane.
Fra le proposte che saranno discusse c'è quella di Augello, che mira a introdurre nell'ordinamento le elezioni primarie per la designazione dei candidati a Premier, con voto segreto e a suffragio universale. Una sorta di vero e proprio turno elettorale a sé stante, da svolgersi nell'election day dell'anno precedente alla scadenza naturale della legislatura. In sostanza, i candidati a Premier di ciascuna coalizione, designati da una qualificata rappresentanza parlamentare o attraverso la sottoscrizione pubblica delle candidature da parte di 100.000 cittadini residenti in almeno 3 diverse Regioni, svolgerebbero una regolare campagna elettorale di 30 giorni al termine della quale, come in una normale elezione, tutti gli elettori verrebbero chiamati alle urne potendo scegliere una sola candidatura. I partiti sarebbero così obbligati a coalizzarsi un anno prima delle elezioni e a rispettare la scelta del Premier espressa dal voto elettorale.