Berlusconi archivia il file Giustizia
Il Premier: «Decentramento? Ne parleremo in Consiglio dei Ministri». Tensione nel Pdl sul sostituto Nitto Palma
ROMA - Non era facile presentarsi al Quirinale, trovarsi di fronte Giorgio Napolitano, e fare quasi finta di niente. Eppure è proprio così che sarebbe andata. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alle 17 si è recato al Colle per sottoporre al capo dello Stato il nome del nuovo Guardasigilli, Francesco Nitto Palma, e del nuovo ministro delle Politiche Ue, Anna Maria Bernini. E si sarebbe limitato a fare solo un breve cenno alla questione del dislocamento dei ministeri al Nord, ultimo di una serie di motivi di tensione con il Colle. Il colloquio d'altra parte è durato poco, meno di mezz'ora. Ma soprattutto la temperatura dell'incontro viene collocata a metà tra il gelo e il freddo polare.
Alle «preoccupazioni» sollevate ieri da Napolitano con una lettera, per ora rimasta riservata, il premier si sarebbe limitato a rispondere che della questione parlerà domani in Consiglio dei ministri. E questo nonostante per tutta la giornata si sia rincorsa la voce che il Quirinale avrebbe potuto pubblicare sul sito il testo della missiva, magari proprio per 'stimolare' una presa di posizione del governo.
A palazzo Chigi, comunque, non sarebbe ancora stato deciso se dopo averne discusso in Cdm, Berlusconi metterà anche la sua firma in calce a una contro-lettera piuttosto che la sua faccia su una dichiarazione pubblica. D'altra parte il premier ha mal sopportato quella che considera l'ennesima ingerenza di Napolitano nelle prerogative del governo, e questo a maggior ragione se si considera che il Cavaliere giudica l'iniziativa leghista poco più che simbolica. E tuttavia dal Colle sono arrivati rilievi di natura legislativo-giuridica a cui Berlusconi dovrà dare una risposta, come gli ha fatto notare il solito Gianni Letta. Secondo fonti di maggioranza, dunque, il premier potrebbe cercare di 'ridimensionare' la portata dell'iniziativa, sottolineando che si tratta solo di uffici di rappresentanza e comunque solo di ministeri senza portafoglio. Tutti, a bene vedere, tranne uno: quello dell'Economia. Ed è per questo che una delle ipotesi sarebbe quella di 'fare marcia indietro' soltanto sulla depandance di XX settembre nelle affrescate stanze di Villa Reale a Monza.
Di certo Berlusconi sa, perché Maroni nell'incontro di ieri glielo ha detto chiaramente, che la Lega non vuole cedimenti su questo punto. E mantenere l'asse con il Carroccio resta fondamentale per il Cavaliere che anche oggi, ricevendo a pranzo i governatori del Pdl, ha spiegato che «Bossi e la Lega e la Lega è Bossi» e che dunque finché c'è lui si sente tranquillo. Il premier, tuttavia, non nasconde più di essere preoccupato per le correnti interne al Carroccio ed è consapevole che la 'tregua' siglata con il ministro dell'Interno potrebbe infrangersi in qualsiasi momento.
Oggi, comunque, Berlusconi ha chiuso una delle pratiche che continuava a trascinare ormai da troppo: la nomina del nuovo ministro della Giustizia e del ministero delle Politiche Ue. Ma per la serie, chiusa una falla se ne apre un'altra, nel partito di maggioranza è già alta tensione su chi potrebbe assumere il ruolo di sottosegretario all'Interno lasciato vacante da Nitto Palma: i nomi che circolano sono quelli di Nunzia De Girolamo e Giuseppe Galati. Uno dei tanti problemi nel Pdl a cui ora Angelino Alfano, ufficialmente solo segretario, potrà dedicarsi a tempo pieno. Anche se il premier starebbe ancora meditando di fare un restyling al partito in vista delle prossime elezioni: il presidente del Consiglio anche oggi con i Governatori avrebbe buttato lì l'idea di un nuovo nome e di un nuovo simbolo. Ma il fatto è che il partito non è proprio in cima ai suoi pensieri. A dominare, infatti, continuano a essere i suoi guai giudiziari e la «batosta» del risarcimento di 560 milioni alla Cir di De Benedetti. «Mi stanno togliendo - si sarebbe sfogato - i guadagni di una vita».
- 10/12/2016 Berlusconi sul libro di Friedman: «Non lo leggete, è un imbroglio»
- 29/09/2016 Silvio Berlusconi: tutto ciò che la sinistra voleva essere, e tutto ciò che la destra temeva di diventare
- 01/07/2016 La longa manus di Deutsche Bank sulla caduta del governo Berlusconi
- 28/10/2014 S&P e Fitch hanno complottato contro Berlusconi