25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Incidente ferroviario di Viareggio

Rfi a dipendente: Stop a consulenza familiari strage

«Cessi l'incarico di consulente di parte entro cinque giorni»

FIRENZE - Ai familiari delle vittime della strage di Viareggio ha prestato dal primo minuto la propria collaborazione tecnica. Due anni dopo quel 29 giugno 2009, che costò la vita a 32 persone per il deragliamento di un treno che trasportava Gpl, Riccardo Antonini si è visto recapitare da Rete Ferroviaria Italiana una lettera di «diffida» e di «formale censura». Antonini è infatti un tecnico della manutenzione di Rfi, alle dipendenze dell'unità territoriale di Pisa. Il giorno della strage era in servizio sulla tratta Pisa-Sarzana, quella cioè del treno deragliato. E' il diretto interessato a diffondere i contenuti della lettera ricevuta ieri: la Direzione Personale ed Organizzazione di Rfi comunica che essere dipendente delle ferrovie e consulente di parte di familiari nella strage di Viareggio del 29 giugno 2009 pone Antonini «in una situazione di evidente conflitto di interessi con la Società».

Antonini riferisce che nella lettera si afferma anche che «in un incontro pubblico in data 4 giugno, e che ha avuto vasta eco su molti organi di informazione, Lei ha indebitamente espresso alcune considerazioni, sostenendo la tesi, tutta ancora da accertare, di una presumibile responsabilità delle Ferrovie dello Stato nell'incidente in oggetto. Questa Società, oltre ad esprimere una formale censura per il comportamento da Lei tenuto, è costretta a diffidarLa dal proseguire nell'incarico di consulente di parte, cessando immediatamente e comunque non oltre 5 giorni dal ricevimento della presente, dall'incarico stesso dandone riscontro scritto alla società».