Crosetto: Da Tremonti tanta demagogia, mi sono stufato
Il Sottosegretario alla Difesa: «Non è il momento di uno che fa da solo, serve collegialità»
ROMA - Le bozze della manovra che circolano contengono «tanta demagogia», piuttosto che fare «dichiarazioni ogni tanto», bisognerebbe intervenire per impedire che «si crei ogni anno» ulteriore spesa pubblica e di un certo modo di fare «mi sono stufato». Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, interpellato al telefono non risparmia critiche alle anticipazioni della manovra finora circolate: «Non è più il momento in cui una persona pensa per tutto il Governo, ci deve essere collegialità, serve una manovra non solo di compressione della spesa, ma anche rilancio del paese».
Questo significa mettere in discussione Tremonti come ministro dell'Economia? «Non cambierei Tremonti, le sue capacità. Ma cambierei il suo cervello, voglio dire il suo modo di rapportarsi con gli altri».
Le anticipazioni della manovra proprio non sono piaciute a Crosetto. Va bene tagliare la spesa pubblica, ma allora perché il ministero del Tesoro ha accresciuto la propria spesa? Bisogna «predicare bene e razzolare bene. «Ho letto alcune bozze... Io sono stato responsabile economico di Fi, siccome siamo in un partito libero in cui ognuno può esprimere la sua opinione, dico che stiamo sbagliando. Non possiamo fare solo manovre che taglino la spesa, cerchiamo di ridurre anche la possibilità di crearla, altrimenti alla fine inseguiamo un obiettivo che non raggiungeremo mai».
Il giudizio è drastico, la manovra così com'è ora è «piena di demagogia: se pensiamo di risolvere i problemi dell'Italia mettendo un limite alla cilindrata delle auto blu... Tra l'altro, vedo migliaia di auto blu e la maggioranza di quelli che ci sono sopra non so chi siano. Forse il problema non è che siano massimo 1.600 di cilindrata, perché non andiamo nel dettaglio a vedere chi e perché le usa?»
Inoltre, «bisogna che chi deve vigilare sulle finanziarie lo faccia, fare solo dichiarazioni ogni tanto non serve. Nella spesa pubblica bisogna andare a vedere nel dettaglio la spesa. Bisogna predicare bene e razzolare bene. La difesa ha subito un taglio da 4 mld a 1,3 mld, nello stesso periodo il ministero del Tesoro ha aumentato la sua spesa corrente. C'è qualcosa che non va, ognuno vada prima a vedere nel proprio ministero».
Soprattutto, «non è più il momento in cui una persona pensa per tutto il governo, ci deve essere collegialità, serve una manovra non solo di compressione della spesa ma anche rilancio del paese. Sono stufo di inseguire funzionari del Tesoro chiedendo per favore di sapere cosa succederà al mio ministero, per di più essendo trattato dagli alti vertici burocratici del dicastero come se fossi un accattone per strada. Tutti i ministeri devono collaborare, tutto il pubblico». Anche perché se è vero che «ci sono tagli da fare», bisogna poi dire che «è importante anche far sì che la spesa pubblica sia produttiva. Nessuno può pensare dia vere 110mila carabinieri e tenerli chiusi nelle caserme perché non si hanno i soldi per farli uscire».
Altra botta a Tremonti: «Se parlasse con gli altri, magari si renderebbe conto che nel suo ministero stanno facendo investimenti per mettere una terza rete radar costiera, quando magari ne basterebbe una. Anche quello è controllo della spesa pubblica». Crosetto ha aggiunto una battuta: «Dicendo questa cosa sulla finanza, non escludo che domani si creino dossier su di me... Ma mi sono rotto le scatole di vivere in un paese così e siccome vivo del mio, voglio dire le cose come stanno».
Dunque, è il momento di pensare a un nuovo ministro dell'Economia? «Io stimo Tremonti, ma ce l'ho col modo con cui ha costruito la sua visione fino ad ora. Può avere l'80% di ragione, ma se non si ragiona tutti... Non cambierei Tremonti, le sue capacità, ma il suo modo di rapportarsi con gli altri». La crisi di Governo Crosetto non se la augura: «Questo paese non può permettersi una crisi di governo e non ci sono motivi perché vada in crisi. Se chiedere collegialità è un motivo per una crisi...». Bisogna tenere conto delle istanze di tutti, non solo della Lega: «Ci sono d'altronde istanze della Lega giuste e piene di dignità che come alleati dobbiamo tutelare, ma ci sono anche istanze del Pdl da portare avanti con la stessa dignità. Mi sento interprete di una realtà sociale fatta di artigiani, imprenditori, agricoltori... una realtà che vuole non macrorisposte, ma la somma di tante piccole risposte. Il fatto che abbiamo calpestato lo statuto del contribuente, per esempio, non è una cosa positiva».
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