Berlusconi parla in Aula, Bossi più «caldo» di Tremonti
Il Ministro dell'Economia non applaude, «carteggio» con Romani
ROMA - Non erano proprio applausi quelli di Umberto Bossi durante l'intervento di Silvio Berlusconi in Aula alla Camera, ma nelle intenzioni quel battere la mano sul banco del governo manifestava un certo consenso: sulla Libia, ma non solo. Poi la breve stretta di mano, la pacca sulla spalla prima di uscire, quel dito su quando Berlusconi ricordava il valore dell'amicizia che li lega. Soprattutto il leader della Lega era vicino al premier. Più freddo, e lontano, Giulio Tremonti.
Il titolare dell'Economia era seduto all'ultimo posto sul lato destro del banco di governo. Fermo e silente, a parte qualche battuta con il ministro della Salute Fazio seduto accanto e un 'carteggio' con Paolo Romani. Il ministro delle Comunicazioni gli scrive un biglietto, Tremonti pensa un attimo e risponde, Romani riceve e con un gesto della mano sembra chiudere bene lo scambio. Per il resto, fermo ad ascoltare, senza applaudire il premier, se non forse per pochissimo: nè Tremonti si avvicina al premier a fine intervento.
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