16 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Consultazioni del 12 Giugno

Di Pietro: I referendum non sono elezioni politiche «camuffate»

«Servono agli elettori della maggioranza che dissentono dai loro partiti»

ROMA - I referendum non sono elezioni politiche e non si fanno per dividere i cittadini fra sostenitori della maggioranza e dell'opposizione: Antonio Di Pietro lo afferma in un testo pubblicato sul suo blog personale. «Cari Cittadini italiani, vi scrivo questa lettera aperta - dice il leader dell'Idv - per chiarire alcune considerazioni sui referendum visto che i Tg delle reti private e pubbliche stanno facendo ostruzionismo, nonostante l'invito dell'Agcom a trattare i temi dei quesiti».

GOVERNO «IPOCRITA» - «Certo, i referendum - ammette l'ex pm - si fanno per abrogare leggi che sono state varate da una maggioranza parlamentare, la stessa che sostiene il governo. E' dunque evidente e logico che governo e maggioranza sperano che i referendum non passino, facendo carte false per non far raggiungere il quorum, e ancora adesso, a una settimana dal voto, scelgono la più totale ipocrisia. Da una parte Berlusconi giura che accetta il referendum sul nucleare e che si rimetterà alla volontà dei cittadini, dall'altra inoltra un ricorso alla Corte costituzionale come ultimo e disperato tentativo di invalidare il referendum e impedire ai cittadini di esprimere la loro volontà».

«NON TRADIRE LO SPIRITO REFERENDARIO» - In ogni caso, «l'istituto costituzionale del referendum - osserva Di Pietro - esiste proprio per i casi in cui gli elettori di un partito politico o del governo non sono d'accordo con una singola scelta di quel partito o di quel governo. Se fossimo sicuri che gli elettori della maggioranza parlamentare sono sempre d'accordo con ciò che quella maggioranza decide, che bisogno ci sarebbe del referendum? Trasformare i referendum in una specie di elezione politica camuffata tra i sostenitori del centrosinistra e quelli del centrodestra non vorrebbe dire solo darsi la zappa sui piedi, sarebbe anche una grandissima ingiustizia nei confronti di moltissimi cittadini e un tradimento dello spirito referendario. Cosa dovrebbe fare - conclude - un elettore del Pdl che però vuole anche difendere i suoi figli e i suoi nipoti dall'incubo nucleare, o un cittadino che vota per la Lega ma non vuole che l'acqua diventi fonte di profitto per pochi ricchi?».