3 maggio 2024
Aggiornato 19:30
Ad una settimana dalle elezioni amministrative

Il richiamo di Napolitano scuote il Pd e rilancia dibattito sulle alleanze

Bersani: «Non sono amareggiato». D'Alema: «Sinistra al Governo nel 96»

ROMA - «Amareggiato? Non sono il tipo». Pier Luigi Bersani assicura che il richiamo di Giorgio Napolitano sulla necessità di una sinistra che diventi credibile alternativa di governo non lo ha toccato, ma di certo non deve aver fatto piacere al segretario del Pd che, a una settimana dalle elezioni amministrative su cui si punta per dare una scossa al governo Berlusconi, si sia riaperto il dibattito sul ruolo del principale partito dell'opposizione. Bersani comunque ci ha tenuto a difendere il lavoro fatto: «Il Pd è il maggior partito dell'opposizione e sa benissimo di dover avere credibilità e responsabilità di governare, nel momento in cui il governo non ce l'ha», per questo «abbiamo già pronto un programma ricostruttivo del paese».

Le parole di Napolitano si inseriscono poi sulla scia della spaccatura parlamentare tra Pd e Idv sulla Libia ed è per questo che la minoranza di Modem ha riaperto il tema delle alleanze. Per Beppe Fioroni e Paolo Gentiloni, infatti, il Pd dovrebbe scegliere di stare con il Terzo polo visto che l'Idv si è dimostrato un alleato non credibile. E uno dei papabili alleati, Pier Ferdinando Casini, ha chiesto ai Democratici di fare una scelta: «Il Pd faccia una proposta e noi risponderemo», ha detto. «Non possono pensare di scaricare il problema sulle nostre spalle come se noi dovessimo dare una risposta preventiva ad una proposta che non è stata neanche formulata». Anche su questo però Bersani ha messo i puntini sulle 'i': «Non ci si tiri per la giacca, noi siamo pronti a discutere con tutti quelli che vogliono andare oltre il berlusconismo, ma loro dicano cosa vogliono fare».

Il veltroniano Marco Minniti si è limitato invece a giudicare le parole del capo dello Stato una «utile sollecitazione» a lavorare per diventare «una grande forza riformista e di cambiamento». Mentre più critico il liberal Enzo Bianco chiede al suo partito di «riflettere seriamente sul monito e sulle preoccupazioni espresse dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che corrispondono a un sentimento diffuso nell'opinione pubblica». Per il 'rottamatore' Matteo Renzi il richiamo del capo dello Stato dà spazio alle sue tesi critiche nei confronti del gruppo dirigente del suo partito: «La penso esattamente come Napolitano. Spero che i leader del mio partito non soltanto ascoltino le parole del capo dello Stato, ma che provino a metterle in pratica».

A sentire Massimo D'Alema, invece, le parole di Napolitano sarebbero state male interpretate dalla stampa perchè in realtà non rappresentavano una critica al Pd e comunque per quanto lo riguarda l'ex premier ricorda che, sì, «la sinistra deve mettere in campo un'alternativa credibile e infatti nel '96, quando ero segretario del Pds, con Prodi lo facemmo e governammo il Paese», era il governo in cui Napolitano ricoprì il ruolo di ministro dell'Interno.