19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Giustizia

Vietti: La riforma deve essere condivisa, non punitiva

Il vicepresidente del Csm: nel testo una «rischiosa genericità»

ROMA - La riforma della giustizia deve essere «condivisa, organica, non punitiva» e quella varata dal governo non «è la riforma della giustizia, come viene presentata, ma della magistratura». Questa la prima valutazione di Michele Vietti, vicepresidente del Csm, sul ddl costituzionale di riforma della Giustizia approvato tre giorni fa dal Consiglio dei ministri. In un'intervista a La Repubblica, Vietti osserva che si tratta di un riassetto «radicale», che anche per questo fa auspicare la condivisione.

GENERICITÀ RISCHIOSA - Il vicepresidente del Csm ravvede nel testo della riforma una «genericità rischiosa» , che potrebbe mettere a rischio principi fondamentali della Carta costituzionale. E sullo 'sdoppiamento' del Consiglio superiore confida «che strada facendo l'ipotesi possa essere ripensata». Quanto alla 'minaccia' ai giudici di dover pagare di tasca propria eventuali errori, Vietti fa prima notare che viene costituzionalizzato un principio «che invece poteva trovare un riassetto con una legge ordinaria» e che ci saranno due prevedibili conseguenze: un'ondata di contenziosi e per le toghe la sindrome della firma. «Tutto con buona pace della ragionevole durata del processo«