25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Crisi economica

Berlusconi dopo il vertice UE: Missione compiuta

Soddisfazione del Premier che sul fisco rassicura: «Lavoro a riforma». Pressing dell'Europa su Gheddafi

BRUXELLES - Al termine di un'estenuante maratona, Silvio Berlusconi ha lasciato nella notte la sede del Consiglio europeo di Bruxelles mostrando soddisfazione per l'esito del vertice, ma toccando anche temi di politica interna, a partire dalla riforma del fisco. «Ci stiamo lavorando», ha assicurato il presidente del Consiglio.
Il vertice, che si è protratto fino a tarda ora e si è concluso intorno all'una, ha avuto per Berlusconi un esito positivo: «Missione compiuta - ha sintetizzato il Cavaliere - abbiamo raggiunto i due obiettivi che volevamo» sul debito e «le facilitazioni per le aree depresse e per il nostro Sud». Nessuna concessione invece all'Irlanda che, ha riferito, «ha fatto delle richieste, ma sono state tutte respinte».

SUCCESSI - Berlusconi ha ricordato come sia stata accolta la richiesta di Roma di inserire nel nuovo Patto per l'Euro «la finanza privata» come fattore rilevante nel complessivo giudizio di stabilità di un Paese. Il premier ha anche elencato «le facilitazioni per le aree depresse e per il nostro Sud», fra le quali la «fiscalità di vantaggio» e «gli incentivi in deroga alle norme generali» per le aziende.

EMERGENZA LIBICA - Una giornata, quella di ieri, tutta dedicata alla politica continentale per Berlusconi. Incerottato, quasi sofferente, ai cronisti ha raccontato l'esito del primo vertice, quello convocato per tentare di sbrogliare il nodo dell'emergenza libica. Il Cavaliere ha fornito nel pomeriggio la propria lettura del documento sottoscritto a Bruxelles e i titoli delle agenzie riferiscono di un'ulteriore presa di distanze dal Colonnello, non considerato più un «interlocutore» per la comunità internazionale. E però Berlusconi, convinto forse che il dossier Gheddafi non sia stato gestito nel migliore dei modi in ogni sua fase, non è lasciato sfuggire l'occasione di polemizzare con chi, proponendo di sottoporre il Colonnello alla giustizia internazionale, ha reso impossibile una soluzione pacifica come quella dell'esilio.