Pisapia: Io e Cinzia vittime di linciaggio mediatico
Il candidato sindaco di Milano: «Non ho scheletri nell'armadio e ho chiarito»
MILANO - «Premesso che non v'è stato alcun illecito, la nostra è stata una leggerezza, e per me la questione è chiusa». Lo dice Giuliano Pisapia in un'intervista al settimanale Oggi, in edicola domani, che pubblica le fotografie del candidato sindaco di Milano e della sua compagna, Cinzia Sasso, nella casa di quest'ultima, in affitto dal Pio Albergo Trivulzio.
IL «COSTO» DELLA POLEMICA - La polemica sul privilegio di avere una casa con affitto inferiore al prezzo di mercato, sarebbe costata, secondo alcune stime, al candidato sindaco l'1-1,5% dei consensi. «Si tratta di una stima, non di un sondaggio - ribatte Pisapia -. E comunque, secondo lo stesso Amadori l'affaire Pat ha danneggiato anche l'attuale sindaco che, lo ricordo, ha la responsabilità politica di quanto accaduto... Il trattamento mediatico della vicenda ha portato molti cittadini a pensare che, nel centrodestra e nel centrosinistra, siamo tutti uguali. Ma non è così. Il Pat è amministrato da persone scelte da sindaco e presidente della Regione, che da 20 anni sono di centrodestra. Se c'è qualcosa che questa vicenda ha insegnato ai milanesi è che Roberto Formigoni e Letizia Moratti non hanno svolto il proprio lavoro come avrebbero dovuto». Il contratto di Cinzia è scaduto nel 2008. In attesa che fosse rinegoziato, lei aveva comunque deciso di lasciare l'appartamento, e questo ben prima della mia decisione di correre per le primarie milanesi, nel giugno del 2010... Piuttosto, io e Cinzia siamo state vittime di un linciaggio mediatico» aggiunge. «Non ho scheletri nell'armadio, neanche questo lo era - conclude -. E l'ho chiarito a sufficienza».
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