7 giugno 2023
Aggiornato 17:00
Rivolta in Libia

Napolitano: Non cedere ad allarmismi e vittimismi

Capo Stato mette punti fermi: «Ok sanzioni ma Ue sia disponibile». Frattini smentisce il Financial Times Deutschland: «Mai detto che sono contro le sanzioni»

BERLINO - L'emergenza immigrazione dalla Libia e dai paesi del Nord Africa sede delle rivolte «non è un problema né solo dell'Italia nè solo dell'Italia e della Germania, ma di tutta l'Ue». Detto questo «non bisogna cedere a vittimismi e allarmismi». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiude la sua visita di Stato a Berlino sul doppio binario della richiesta di attenzione e intervento «ampio» da parte dell'Ue e di una strategia di approccio all'emergenza che non lascia spazio per vittimismi e allarmismi.
Nella sede dell'ambasciata italiana a Berlino il Capo dello Stato incontra brevemente i giornalisti e spiega di non capire «su quali basi» oggi si possa dire che la richiesta di una risposta «comune» dell'Europa sia un appello caduto nel vuoto. L'Italia non ha trovato «porte chiuse» in Ue. Nè tanto meno, è sottinteso, in Germania.

LA SMENTITA DI FRATTINI - Del resto Napolitano ha ricordato più volte negli ultimi giorni che le richieste dell'Italia sono condivise dagli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Accanto al Capo dello Stato il ministro degli Esteri Franco Frattini che oggi ha smentito seccamente un'intervista al Financial Times Deutchland in cui gli veniva attribuita una certa contrarietà contro le sanzioni patrimoniali a Gheddafi.
Frattini ha appreso dei contenuti dell'intervista quasi contemporaneamente all'incontro con i giornalisti in ambasciata. E subito ha raddrizzato il tiro: l'Italia è favorevole a «sanzioni personali e patrimoniali mirate». Inoltre, a differenza di quanto l'intervista suggeriva, «non sosterremmo mai nè lo farebbe la comunità internazionale» Gheddafi.

PUNTI FERMI - Poi ci ha pensato Napolitano, ricevendo i giornalisti prima di lasciare Berlino, a mettere, a scanso di equivoci alcuni punti fermi. L'Italia, ha detto il presidente, «non ha mai posto veti» sulle sanzioni «però abbiamo la grossa questione di garantire la sicurezza degli italiani e degli stranieri in Libia». Oltre a questo una «transizione ordinata verso un regime che riconosca diritti e libertà».
Non basta. Ora quello che conta, ha concluso Napolitano, è che l'Ue «dia un messaggio politico forte di disponibilità per cooperare allo sviluppo dell'area del Mediterraneo» e, non ultimo, a mettere davvero in piedi «una politica comune di asilo e immigrazione».