Berlusconi attacca Consulta e Fini. E su Ruby: «Telefonata doverosa»
Il Cavaliere racconta alle deputate la vicenda della ragazza marocchina
ROMA - Davanti alle deputate del Pdl, gli argomenti 'sensibili' riaffiorano veloci. Silvio Berlusconi, a Montecitorio per il voto di fiducia, apre il cuore di fronte alle parlamentari e torna ad attaccare Consulta e Presidenza della Camera. «Ora basta, dobbiamo reagire, la situazione è inaccettabile e io sono stufo, stufo!», la magistratura e la Corte costituzionale «ci impediscono di lavorare, prova a ostacolarmi in ogni modo». In serata, Paolo Bonaiuti ha smentito le parole del premier. Che però, raccontano diverse fonti, avrebbe anche detto che non basta neanche «fare leggi, tanto la Corte costituzionale puntualmente ci boccia ogni legge, la situazione è insostenibile». C'è spazio anche per un affondo contro Gianfranco Fini: «E qui alla Camera ci viene impedito di portare avanti i provvedimenti...».
Anche il caso Ruby è tornato nei ragionamenti del Cavaliere: «Sarei venuto meno ai miei doveri se non avessi chiamato quella sera in Questura a Milano». Che, secondo quanto riferiscono le deputate, avrebbe anche sottolineato di essere stato ingannato dalla ragazza marocchina. Secondo Berlusconi, l'atteggiamento tenuto nei confronti della ragazza è stato dettato dal suo buon cuore. Poi, ha aggiunto Berlusconi, Ruby è andata a raccontare che a casa mia era venuto Clooney e che facevo i festivi con ministre e i giudici hanno anche preso in considerazioni rivelazioni di questo tipo, ha detto il premier lamentandosi.
Nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, c'è tempo anche per una professione di ottimismo: «Credo che nessuno possa governare meglio di me». E per una battuta: «Oggi sono entrato in Parlamento e anche la sinistra voleva venire al bunga bunga... In coro mi hanno accolto al grido bunga bunga, che poi vuol dire 'andiamo a divertirci, andiamo a ballare e a bere qualcosa'». Insomma, ha ironizzato il premier, «anche la sinistra è stata conquistata alla mia visione della vita».
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