Adiconsum: è illegittimo pretendere la tassa d'iscrizione
L'associazione dei consumatori ricorda: Sono sempre «erogazioni liberali». Il Miur verifichi l'operato dei presidi
ROMA - I contributi richiesti alle famiglie degli studenti all'atto delle iscrizioni conclusesi in questi giorni, in media dai 100 ai 300 euro a figlio a seconda della scuola, sono da considerarsi sempre e comunque «erogazioni liberali», cioè volontarie e non obbligatorie: a sostenerlo è l'Adiconsum, secondo cui sono «da considerarsi illegittime le richieste di alcune scuole che subordinano l'iscrizione degli alunni al pagamento di un contributo» aggiuntivo alle tasse obbligatorie (comunque pari a pochi euro).
A tal proposito, l'associazione dei consumatori ricorda che contestualmente alla modulistica per l'iscrizione, in questi giorni un'alta percentuale di famiglie si è vista «recapitare da parte della scuola, con scadenza fine febbraio, anche la richiesta di pagamento del cosiddetto contributo scolastico che ormai ha raggiunto cifre consistenti». Un fenomeno che si è allargato a macchia d'olio contestualmente alla riduzione, in certi periodi, al blocco dei fondi statali destinati al cosiddetto funzionamento ordinario degli istituti.
Dopo aver ricordato che «tale richiesta deve essere posta in maniera corretta» e che «i contributi liberali sono scaricabili dalla dichiarazione dei redditi nella misura del 19%», Adiconsum consiglia alle famiglie di richiedere all'atto dell'iscrizione a scuola sempre «l'indicazione dettagliata delle spese che dovranno sostenere per la realizzazione delle attività inserite nel Pof e a quale cifra ammonta il 'contributo volontario' e quali spese copre». Adiconsum si rivolge, inoltre, al ministero dell'Istruzione perché verifichi «la correttezza dell'informativa sul contributo scolastico fornita dai dirigenti scolastici alle famiglie».
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