29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Governo

Berlusconi gongola per «folgorati via Grazioli»: Fini è spacciato

E chissà se le buone notizie in arrivo dal Parlamento sono riuscite a bilanciare la freddezza con cui le alte sfere vaticane si accingono ad accogliere il premier

ROMA - Poche cose, in queste settimane di bufera Ruby, sono riuscite a renderlo così di buon umore. E una di queste, non ci piove, è vedere Gianfranco Fini che perde pezzi giorno per giorno. D'altra parte il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è convinto che questo sia solo l'inizio della fine del suo acerrimo nemico. Dicevano che ero spacciato - avrebbe argomentato il premier - e invece è lui che è finito, Gianfranco e i suoi amici magistrati non l'avranno vinta nemmeno questa volta.

Il borsino della maggioranza alla Camera oggi segna due casi di «ritorno all'ovile»: Paolo Guzzanti ma anche Roberto Rosso, transitato in Fli per una manciata di settimane e tornato al Pdl dopo aver incontrato il presidente del Consiglio ed essere stato inserito nella Direzione del partito in Piemonte. Ma altri - spiega chi è addetto alla pratica - stanno per essere folgorati sulla via di 'Grazioli'. Tre new entry dovrebbero essere annunciate entro domenica, primo tra tutti Luca Barbareschi (che secondo alcuni avrebbe incontrato il premier nel pomeriggio). Per non parlare del gruppo dei finiani al Senato che viene considerato ormai in via di disgregazione.

Berlusconi, con chi lo ha incontrato, si è mostrato come un profluvio di ottimismo: «Ormai Fli si sta sciogliendo, è un processo irreversibile», «la maggioranza continua a crescere», «con questi numeri voglio vedere chi oserà ancora chiedere le mie dimissioni».

In preda al buon umore, viene riferito, questa volta il Cavaliere avrebbe commentato più con sprezzo che con i soliti insulti, le dichiarazioni di Gianfranco Fini che lo ha accusato di avere come unico potere di attrazione il denaro. Il premier, spiegano, le avrebbe più o meno giudicate come frasi da persona disperata, senza seguito alcuno. «Voleva guidare il terzo polo e invece - dice un alto dirigente del Pdl - si è trovato a fare la ruota di scorta di Casini. E ora ne paga le conseguenze».

E chissà se le buone notizie in arrivo dal Parlamento sono riuscite a bilanciare la freddezza con cui le alte sfere vaticane si accingono ad accogliere il premier domani in occasione dell'anniversario dei Patti lateranensi. «Nessun faccia a faccia previsto» è stato il messaggio recapitato da Oltretevere. Come a voler dare all'incontro un low profile. Il premier sarà accompagnato al solito da Gianni Letta, ma anche dal 'favorito' Angelino Alfano. E con ogni probabilità si comporterà come se dalla Chiesa non fosse arrivato nessun monito per l'affaire Ruby, come uno che dà feste in cui «non accade nulla di meno che elegante». Di fatto, il premier è piuttosto convinto che il Vaticano non possa mollarlo perché a lui non ci sono alternative.

Il prossimo step del Cavaliere dovrebbe essere quello di «rimpastare» il governo: più probabilmente la settimana prossima e non domani, Berlusconi riempirà le prime caselle vuote con i nomi 'responsabili'. E in questo afflato di ottimismo il presidente del Consiglio avrebbe dato il via libera a una manifestazione a sostegno del governo che si dovrebbe tenere il 27 marzo, giorno dell'anniversario della vittoria elettorale del 1994.