Vietti: «Tutti rispettino l'attività dei Giudici, specie il Premier»
Il vicepresidente del CSM a Famiglia Cristiana: «Ddl processo breve non stravolga le regole»
ROMA - «L'attività dei Pubblici ministeri e dei giudici non sottende disegni eversivi. Tutti devono rispettarla. E questo vale anche per il presidente del Consiglio dei ministri». Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti torna a difendere la magistratura dagli attacchi del premier, oggi con un'intervista a Famiglia Cristiana, e a ribadire che tutti devono rispettare le regole e sottoporsi ai processi. Senza eccezioni, perchè «il principio - dice - vale in particolare per chi ricopre incarichi istituzionali o incarna uno degli altri poteri».
Vietti boccia quindi il «processo breve» nel testo attualmente all'esame della Camera: «Chi non è d'accordo sul fatto che il processo debba essere breve? L'importante è che il processo diventi più breve rimanendo un processo, perché se per farlo breve lo rendiamo monco del suo sbocco naturale, che è la decisione, allora semplicemente non abbiamo più il processo. Se applicassimo alla sanità i principi del testo all'esame della Camera - afferma - sarebbe come pretendere di fissare un tempo massimo di ricovero perché il malato guarisca, trascorso il quale, se non è guarito, andrebbe soppresso. Occorre piuttosto intervenire attraverso una più razionale distribuzione delle risorse esistenti, cominciando, ad esempio, dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie disegnate ancora sulla geografia di un'Italia ottocentesca e preunitaria».
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