25 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Federalismo

Cosa dice la legge delega richiamata da Napolitano

Il Governo può modificare il decreto legislativo e mandarlo alle Camere: ok dopo 30 giorni

ROMA - Commi 3 e 4 dell'articolo 2 della legge 42 del 2009. Sono i due passaggi della legge delega sul federalismo fiscale richiamati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per stoppare l'emanazione del decreto legislativo sul fisco comunale. E sono i due passaggi chiave per sbrogliare l'intrigo creatosi con il pareggio in Bicamerale.

Il comma 3 stabilisce che il Consiglio dei ministri trasmetta alle Camere gli schemi di decreti legislativi, approvati in via preliminare in Cdm, «perché su di essi sia espresso il parere della Commissione Bicamerale e delle Commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario, entro sessanta giorni dalla trasmissione».

Il comma 4 stabilisce invece i passaggi successivi. Prima di tutto, si prevede che «decorso il termine per l'espressione dei pareri di cui al comma 3, i decreti possono essere comunque adottati». Poi si precisa che «il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, ritrasmette i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni e rende comunicazioni davanti a ciascuna Camera». Esattamente quanto chiesto da Giorgio Napolitano. Infine, «decorsi trenta giorni dalla data della nuova trasmissione, i decreti possono comunque essere adottati in via definitiva dal Governo».

In sostanza, tutto lascia pensare che ormai manchi solo un mese alla definitiva emanazione del decreto sul fisco municipale. E nella versione ultima, quella con tutte le modifiche frutto del dibattito in commissione. Il governo infatti, qualora non intenda conformarsi ai decreti parlamentari (e sembra questa l'interpretazione del Quirinale, quando si parla di «approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari«) li deve ritrasmettere alle Camere anche «con eventuali modificazioni» rispetto allo schema di decreto approvato.