18 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Occhi puntati sul Napolitano

Verdini: «Non credo che ci saranno problemi con il Quirinale»

Berlusconi: «Problemi con il Colle? Spero proprio di no». L'opposizione denuncia: «è una forzatura». Il nervosismo della del Carroccio

ROMA - Non dovrebbero esserci problemi con il Quirinale per il decreto sul federalismo municipale. Lo dice Denis Verdini, coordinatore Pdl, alla Telefonata di Mattino5.
«Il Governo può fare quello che ha fatto» e ora, essendo «un decreto legislativo che deve essere emanato e non promulgato non credo ci sia questo problema» con il Quirinale. Per Verdini il nervosismo della Lega nasce dal fatto che «lo scontro politico ha prevalso, l'obiettivo (dell'opposizione, ndr) era solo far cadere il Governo». Ora si pone il problema della Bicamerale perché «le Commissioni riflettono la maggioranza in Parlamento» e dopo la nascita di Fli il quadro è cambiato.

CHIAMPARINO (ANCI): E' SOLO L'INIZIO - Per il federalismo l'ok del Consiglio dei ministri in assenza di parere della Bicamerale è solo l'inizio, ci saranno sfide peggiori. Lo dice Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e Presidente dell'Anci, alla Stampa.
Il pareggio in Commissione «rende il senso di una precarietà, di un'incertezza che gettano un'ombra sul percorso del federalismo.
Siamo solo all'inizio, ci attendono passi ben più difficili. Però ripeto, qualunque cosa accada chiediamo la restituzione dell'autonomia fiscale ai Comuni e la dotazione di strumenti che permettano alle amministrazioni di chiudere i bilanci del 2011».

GOBBO (LEGA): BOSSI AVRA’ AVUTO I SUOI MOTIVI, MA ERA MEGLIO IL VOTO - Con il voto anticipato la Lega avrebbe guadagnato, adesso devono esserci garanzie sul decreto per il federalismo municipale. Lo dice Gianpaolo Gobbo, sindaco leghista di Treviso, a Repubblica. Convinta della linea leghista la Padania, che dopo l'ok in Cdm ieri al decreto titola in prima «Bossi ha mantenuto la promessa». E nel commento firmato da Paola Pellai si legge che nel pareggio di ieri in Bicamerale «c'è la fuffa di un'opposizione cieca che ha provato a fare lo sgambetto al nord, ma non riuscendo a frenare il federalismo».

ORA GARANZIE O SI VADA ALLE URNE - Gobbo non critica il leader leghista, «se dopo aver parlato con Berlusconi è riuscito ad ottenere l'approvazione del federalismo in consiglio dei ministri va benissimo, è quello che volevamo».
«Se», spiega, «perché non conosco il testo del decreto approvato.
Ma se Umberto ha fatto questa mossa avrà i suoi motivi. In ogni caso se non ci sono garanzie che il federalismo passi, resta sempre la strada maestra, quella delle urne». Insomma ora «Bossi ha in mano un asso non da poco, e se lo può giocare, perché il governo si è impegnato sul federalismo».

L’AVVENIRE: E’ STATO UN BLITZ RUMOROSO COME UNO STRAPPO - L'ok in Consiglio dei ministri al decreto sul federalismo municipale dopo il pareggio in Bicameralina è stato un «blitz rumoroso come uno strappo». Così Sergio Soave nell'editoriale di oggi su Avvenire.
Un gesto, prosegue, che getta «una pesante ipoteca e la solita ombra d'origine sul processo di riorganizzazione dello Stato» e che richiama al problema generale su cui è tornato in questi giorni Napolitano, «l'effetto disastroso per qualsiasi processo riformatore del livello insopportabile raggiunto dalla contrapposizione politica e istituzionale», una «contraddizione paralizzante che rischia di far pagare prezzi assai pesanti».

BALDASSARRI: BERLUSCONI SAPEVA CHE AVREI VOTATO CONTRO - Nessuna pressione del Terzo polo per votare contro il decreto sul federalismo municipale, scelta presa da mercoledì. Lo dice Mario Baldassari, Fli, Presidente della Commissione Finanze del Senato e membro della Bicameralina, alla Stampa. «Lo smentisco categoricamente», anche dai resoconti dei lavori risulta che «mercoledì ho annunciato il mio voto contrario in un colloquio a quattr'occhi con il Premier».

GALLETTI UDC: LA BICAMERALE DECLASSATA A UFFICIO DI CONSULENZA - L'Udc valuterà se lasciare la Bicamerale. Lo dice Gianluca Galletti, vice capogruppo centrista alla Camera, ad Agorà su Raitre.
«Valuteremo se alla luce di quel che è accaduto la commissione bicamerale sul federalismo fiscale serve o meno, perché se si riunisce sul nulla perdiamo solo tempo», ha detto Galletti. «Se la commissione è solo lì per far da consulente al governo io non ci sto più. Se una commissione non serve a niente i consulenti se li va a cercare fuori. Io faccio il legislatore non il consulente Valuteremo se alla luce di quel che è accaduto serve o meno, perché se si riunisce sul nulla perdiamo solo tempo».