Berlusconi contro l'«insolente» Bersani
Il Premier rilancia la sua agenda di Governo. Il Segretario del Pd: «Premier deve fare un passo indietro»
ROMA - Tutto secondo copione. Silvio Berlusconi, nell'infuocato clima politico ed extra politico di queste settimane, propone alle opposizioni - dalle colonne del Corriere della sera - un patto per la crescita. Riceve, nel volgere di una giornata, diverse porte sbattute in faccia, dal Pd così come dal Terzo polo. E ribatte, di conseguenza, con una nota serale nella quale accusa «una parte delle opposizioni» di essere «irresponsabile e insolente» e promette comunque di fare la propria parte «in Parlamento e nel Paese». A partire, spiega in tre pagine di comunicato, da una serie di provvedimenti che saranno approvati dal Consiglio dei ministri di venerdì.
«Noi - aveva detto in precedenza Bersani - siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità ma Berlusconi deve fare un passo indietro e togliere dall'imbarazzo se stesso e il paese- Per rivolgersi in modo credibile all'opposizione - ha sottolineato - Berlusconi dovrebbe poter rivolgersi credibilmente anche al paese e alla comunità internazionale».
Berlusconi usa parole dure per criticare Fini e i suoi uomini, «l'ultimo nucleo organizzato di politicanti incapaci di vedere oltre la frontiera della Prima repubblica». L'esecutivo ha però «sbarcato» i futuristi e intende «realizzare il suo programma proponendo un confronto parlamentare serio sulle questioni di vero interesse nazionale che riguardano i cittadini, le imprese, i giovani e i lavoratori». Certo, il Cavaliere non manca di brandire anche l'arma delle elezioni anticipate: «Chi si assumesse la responsabilità di sabotare con atteggiamenti ostruzionistici questo che è il programma votato dalla maggioranza degli italiani ne renderà conto agli elettori».
La tabella di marcia messa nero su bianco dal presidente del Consiglio prevede venerdì la riforma dell'articolo 41 della Costituzione per la libertà d'impresa, alla quale «si aggiungerà un piano di immediata defiscalizzazione e deregolamentazione per il Sud». E, per battere «il partito dell'imposta patrimoniale», Berlusconi assicura che l'esecutivo procederà «con il varo dei decreti sul federalismo fiscale». Entro fine febbraio, infine, spazio agli Stati generali dell'economia.
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