27 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Opposizione

Terzo Polo: Berlusconi si dimetta

Udc: «Il Pdl indichi un altro premier, ad esempio Letta. Altrimenti noi pronti al voto»

ROMA - Se Silvio Berlusconi non si dimette allora è meglio andare al voto. Ora che è chiaro che il presidente del Consiglio non ha intenzione di presentarsi venerdì in Procura a Milano per rispondere alle accuse mosse dai pm sul caso Ruby, il Terzo Polo va all'attacco chiedendo unito al premier di dimettersi e allo stesso Pdl di indicare un nuovo capo del governo, magari Gianni Letta, per proseguire la legislatura. Altrimenti - è la posizione di Udc, Fli, Api, Mpa -meglio andare a elezioni anticipate.

Il passo indietro del Cavaliere viene chiesto nero su bianco su un documento approvato nel corso di una riunione nella sede di FareFuturo con i rappresentanti nazionali e regionali di tutti i partiti del nuovo soggetto: «Se il presidente del Consiglio - si legge - non è in grado di rispondere nelle sedi competenti alle accuse che gli sono state mosse e quindi di rassicurare un'opinione pubblica profondamente e giustamente turbata, deve rassegnare le sue dimissioni e consentire così al Paese la serenità e la speranza per un futuro migliore e alle istituzioni di realizzare le riforme necessarie. Altrimenti, nel rispetto delle prerogative del capo dello Stato, è meglio chiedere ai cittadini, attraverso il voto, di realizzare il cambiamento necessario e urgente».

Qualche minuto dopo arriva pure l'affondo di Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini. Il leader Udc si rivolge al Pdl: «Un passo indietro di Berlusconi - spiega - rafforzerebbe il centrodestra». E sempre i centristi, attraverso Rocco Buttiglione, invitano «la forza di maggioranza a indicare un altro premier e ad andare avanti». Il segretario del partito di via dei Due Macelli suggerisce il nome di Gianni Letta: «Lo conosco da tanti anni - spiega Lorenzo Cesa - è persona di grande buon senso e ce ne vuole molto in questo momento, ha la stessa nostra visione di cattolico impegnato in politica». Se un governo con un nuovo premier non sarà possibile, tuttavia, il nuovo polo si dice «prontissimo» alle elezioni anticipate. «Scaldiamo i motori - assicura Francesco Rutelli - perchè si è rotto il rapporto di fiducia tra Berlusconi e gli italiani». Intanto il nuovo polo avrà certamente i suoi candidati nei comuni che andranno al voto alle prossime amministrative dove correrà da solo senza allearsi né col Pd né col Pdl.