29 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Italia-USA

Thorne: l'Asse Berlusconi-Putin non è più un problema

L'Ambasciatore americano in un'intervista a «La Stampa»: «I nostri rapporti mai così stretti malgrado Wikileaks. Con Eni e governo dialogo costruttivo»

ROMA - I legami tra Roma e Mosca non sono più una grande preoccupazione per l'amministrazione di Barack Obama; la cooperazione tra Italia e Usa sul dossier iraniano è intensa; il lavoro degli italiani in Afghanistan è talmente importante che l'ambasciatore statunitense a Roma, David Thorne, si recherà presto a Herat. In un'intervista al quotidiano La Stampa, è lo stesso Thorne a spingere sull'acceleratore nei rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti, provando ad allontanare «il momento di negatività» scaturito da alcune rivelazioni di Wikileaks.

«Non c'è mai stato un momento migliore» nei rapporti tra i due paesi, ha affermato Thorne. «Ma aleggia uno stato temporaneo di negatività dovuto soprattutto a Wikileaks», ha aggiunto l'ambasciatore. «L'Italia è uno dei nostri partner più importanti e abbiamo bisogno di un livello di comunicazioni bilaterali che sia conseguente».
Anche la preoccupazione Usa di un anno fa per la vicinanza tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin sembra ormai scemata. «Siamo meno preoccupati di allora. L'Italia è stata una forte sostenitrice del riavvicinamento con la Russia e questa è anche la posizione di Obama. Vi sono stati progressi con la Russia che hanno migliorato lo scenario», ha spiegato Thorne, che ha ricordato i «molti incontri» con l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni «a Roma e a Washington».

«Con l'Eni dialogo costruttivo» - «L'Eni ha cambiato il suo approccio, ipotizzando una convergenza tra gli oleodotti South Stream e Nabucco. Direi che siamo in una fase di dialogo costruttivo», ha sottolineato l'ambasciatore americano a Roma.