Berlusconi: i comunisti ci sono ancora e cercano di eliminarmi
Il Premier: «Utilizzano i Magistrati a loro vicini per arrivare al potere»
MILANO - Il discorso parte dal gossip, una foto delle vacanze di Massimo D'Alema in montagna, ma subito vira su temi politici: Silvio Berlusconi interviene telefonicamente alla trasmissione televisiva Kalispéra! di Alfonso Signorini e, sollecitato dal direttore di «Chi», fa una lunga descrizione dei comunisti di oggi. «Ci sono, esistono eccome, non è un cachemire che può cambiare il cervello e il cuore della gente. I nostri post-comunisti - dice degli esponenti della sinistra - fanno finta di aver abitato su Marte e dicono anche di non essere mai stati comunisti, ma non hanno fatto i conti con il loro passato, con gli orrori di un'ideologia spaventosa».
I comunisti italiani, accusa il premier, si sono imborghesiti, hanno imparato a vestirsi con «capi firmati e scarpe fatte su misura, pasteggiano a caviale e champagne. Hanno cambiato il nome più volte ma il trucco non ha funzionato perchè sono rimasti gli stessi di prima con gli stessi pregiudizi, lo stesso modo di fare politica». Da qui il riferimento all'abitudine di «mistificare la realtà, demonizzare l'avversario e calunniarlo cercando di farlo fuori come fanno con me» e l'attacco alla magistratura: «Utilizzano i magistrati a loro vicini perchè mi considerano un ostacolo da eliminare assolutamente per arrivare al potere» aggiunge.
Il premier è sicuro che non raggiungeranno mai l'obiettivo, gli italiani lo impediranno, perchè «per fortuna non si riconoscono in questa sinistra».
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