24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Islam

Torino, Cristiano Allam lancia referendum contro la Grande Moschea

L'eurodeputato: «Chiamparino lascia ai torinesi un pacco bomba»

TORINO - L'eurodeputato Magdi Cristiano Allam, presidente del movimento politico «Io amo l'Italia» ha chiesto l'indizione di un referendum cittadino per consentire ai torinesi di esprimersi sulla decisione di costruire una grande moschea a Torino approvata dalla Giunta Chiamparino lo scorso 30 dicembre. La richiesta è stata fatta nel corso del comizio conclusivo, di fronte a circa 300 persone a Piazza Castello, della manifestazione promossa dalla Chiesa e dalla Comunità cristiana copta per condannare l'attentato terroristico islamico che a Capodanno è costato la vita a 22 cristiani ad Alessandria d'Egitto.

«Chiamparino ha lasciato in eredità ai torinesi un pacco bomba che rischia di esplodere presto», ha sostenuto Allam, «se gli costa fatica attraversare la frontiera per rendersi conto in Gran Bretagna, Olanda, Germania, Belgio e Francia delle conseguenze deleterie del buonismo che ha consentito la proliferazione delle moschee, scuole coraniche, tribunali sharaitici, enti assistenziali e finanziari islamici, faccia almeno due passi a Porta Palazzo nel centro storico di Torino che per la presenza di tre moschee è stato ridotto a un ghetto islamico degradato, con le famiglie italiane costrette ad andarsene svendendo i loro appartamenti e il quartiere diventato inavvicinabile per gli stessi torinesi».

«Chiamparino ha detto che autorizzare la grande moschea è un atto di civiltà. Ma è la civiltà del multiculturalismo che è già fallita ovunque la si sia perseguita perché si fonda sull'auto-discriminazione degli autoctoni che elargiscono diritti e libertà senza ottenere in cambio l'ottemperanza dei doveri e il rispetto delle regole», ha proseguito Allam.

Sulla grande moschea a Torino Magdi Cristiano è stato categorico: «Sono assolutamente contrario. In Italia la libertà di culto dei musulmani è ampiamente garantita come dimostra la presenza di circa 900 luoghi di preghiera islamica».

Di qui la richiesta di un referendum cittadino: «Chiamparino non può imporre ai torinesi una grande moschea sapendo in anticipo che produrrà il degrado del territorio circostante a cominciare dal tracollo del valore degli immobili con un danno notevole al patrimonio dei cittadini. Proprio perché le moschee sono una realtà fortemente problematica chiedo che sia indetto un referendum cittadino che consenta ai torinesi di esprimersi nel merito».

Magdi Cristiano Allam ha infine lanciato un appello a favore della presenza di una chiesa cristiana copta a Torino.