20 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Opposizione

Di Pietro: dopo il 14 dicembre Napolitano ci mandi a votare

Ma apertura dell'Idv per un «Governo elettorale» di non più di 90 giorni per l'abolizione del premio di maggioranza

ROMA - Silvio Berlusconi «non ha più la maggioranza» e dopo il voto di fiducia del 14 dicembre, al netto di «un indegno mercato delle vacche», «dignità vuole che il capo dello Stato, magari dopo l'approvazione una legge elettorale più adeguata, ci mandi a votare»: lo afferma il leader dell'Italia dei valori Antonio di Pietro.
Di Pietro precisa che il suo partito non intende «partecipare» ad un eventuale Governo elettorale, che non dovrebbe comunque durare più di «novanta giorni» e dovrebbe limitarsi a indire le elezioni e modificare «la porcata di Calderoli». L'Idv, in questo campo, vuole l'abolizione del premio di maggioranza. Di Pietro preferisce il «doppio turno senza premio di maggioranza», ma è pronto a sedersi a un tavolo per approvare un sistema elettorale «proporzionale alla tedesca con indicazione del premier» o, almeno, «il ritorno al Mattarellum».

IPOTESI REINCARICO - Quanto all'ipotesi che Berlusconi incassi la fiducia al Senato e poi, senza passare dal voto della Camera, salga al Quirinale per un reincarico, Di Pietro taglia corto: «Da pm in tanti processi mi sono occupato di truffe. Anche in questo caso ci sono tutti gli estremi dell'articolo 640 del codice penale. E comunque non credo che il Capo dello Stato possa farsi garante di una truffa».