19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Criminalità

Saviano: il Nord troppo aperto a cassaforte mafie

Lo scrittore rilancia: «Il Settentrione si sente immune ma è sempre più complice e connivente»

ROMA - «Ieri è stato un bel giorno ma da non far tramontare». E perchè la «grande vittoria» dell'arresto di Vittorio Iovine non sia la chiusura di un ciclo della lotta contro le mafie e per togliere dalla faccia del boss quel sorriso che si è visto ieri s «come a dire in carcere ci vado a comandare: tutto questo era previsto, vi ho fatto un regalo perchè tanto fuori restano i miei capitali» è soprattutto al Nord che lo Stato deve tenere alta la guardia della lotta contro le mafie. Parola di Roberto Saviano che, su Repubblica, festeggia l'arresto del capo camorrista ed insieme rilancia il suo «Sos-Nord».

Investimenti mafiosi - «E' il Nord - denuncia ancora una volta lo scrittore antimafie - il centro degli investimenti mafiosi, casalesi come calabresi come siciliani. Un Nord troppo aperto a prenderne i capitali e addivenire cassaforte sicura delle mafie. Un Nord dove le mafie cercano di interloquire con chi comanda in politica. Un Nord che si crede immune e non invaso quando invece è sempre più spesso complice e connivente».
«Quello lanciato dalla Dia sul condizionamento della politica sull'economia da parte delle organizzazioni criminali in Lombardia - afferma Saviano sul rapporto trasmesso ieri al Parlamento- dovrebbe essere un allarme prioritario per tutto il Paese. A Sud si nascondono in tuguri e case di campagna da cui cercare di scappare dalle finestre. Al Nord costruiscono palazzi come nel centro di Milano, in via Santa Lucia»,