Fini: l'Italia ferma nell'ultimo anno
Il Presidente della Camera torna nelle librerie con edizione aggiornata del suo libro «Il futuro della libertà»: «Paese arretrato nella civiltà politica: faziosità e scomuniche»
ROMA - Un Paese bloccato, che nell'ultimo anno non ha compiuto alcun passo avanti sul piano delle riforme strutturali ma che anzi è arretrata dal punto di vista della «civiltà politica», con l'aumento «dell'intolleranza e della faziosità» e con il ritorno delle «scomuniche» ideologiche. Gianfranco Fini descrive così l'Italia del 2010, nella nuova prefazione al suo libro Il futuro della libertà che ad un anno dalla prima uscita torna in libreria con una edizione aggiornata.
«Un paese bloccato» - Il Presidente della Camera - negli stralci della nuova introduzione pubblicata sul Corriere della Sera - constata come il suo libro, ad un anno dalla pubblicazione, non presenta «Una parte datata o superata». Aspetto che «da un lato può farmi piacere, dall'altro mi rattrista, perchè significa che per i problemi che ho sollevato non sono state ancora trovate delle soluzioni». In modo «più crudo e diretto», sintetizza Fini, «potrei affermare che l'Italia in questo anno, almeno per quanto riguarda quelle riforme strutturali che tutti dicono di volere, è rimasta sostanzialmente ferma. E' rimasta soprattutto ferma, e per certi aspetti ha subito anche un arretramento, sul piano dello spirito pubblico e della civiltà politica», denuncia Fini. Nel senso, spiega, che «è aumentato il tasso di intolleranza e di faziosità, mentre si sono addirittura rivisti i tristi rituali delle 'scomuniche' dell'età ideologica. E in ciò - dice con evidente riferimento alla sua 'cacciata' dal Pdl - rimando alla cronaca politica di questi ultimi mesi».
Fini chiude con un auspicio: «La dedizione al bene comune, le speranze dei giovani e di tutti coloro che desiderano vivere in un Paese più giusto, più libero, più moderno e nel quale l'etica pubblica sia realmente rispettata, impongono di guardare avanti».
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