20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Governo

Berlusconi manda avanti Alfano per un'intesa con Fini

Ma nel Pdl molti gli scettici: "Ci chiederà di venire a Canossa"

ROMA - Non arrivano a chiamarlo "patto di legislatura", come lo definiscono i finiani. Ma "un'intesa ampia, che parta dal Lodo Alfano e si allarghi anche ad altri temi", quella sì, anche più di un esponente del Pdl la conferma. Protagonisti del tentativo, il Guardasigilli Fabrizio Alfano e il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, che avrebbero ricevuto il mandato di Silvio Berlusconi a verificare se veramente ci sono le condizioni per una convivenza più stabile con Gianfranco Fini. Senza in realtà troppa convinzione, da parte dello stesso premier, già pronto a vedersi nuovamente alzare il prezzo dal Presidente della Camera: "Ormai è troppo tardi - dice uno dei consiglieri del premier che già nei mesi scorsi aveva provato a convincere Berlusconi della necessità di un accordo - e sicuramente Fini ora gli chiederà di venire a Canossa".

Fatto sta che Alfano e Cicchitto il loro tentativo lo stanno portando avanti, partendo dal Lodo costituzionale ma guardando avanti. Forse anche fino a quella legge elettorale che sarebbe la piattaforma di un eventuale governo tecnico: "Se entrassimo anche noi nella discussione sulla riforma, gli toglieremmo l'argomento principale", ragiona un esponente pidiellino da sempre impegnato sul fronte delle riforme. Del resto, la prospettiva alternativa, quella delle elezioni anticipate, in larghi settori del Pdl fa venire i brividi: "Rischiamo di accelerare lo 'smottamento' verso Fli". E poi, ragiona un ministro, "votare a marzo non sembra una grande idea, con una Finanziaria dura come quella appena approvata che rischia di farci avere mezzo Paese in piazza".

Un ragionamento che però deve fare i conti con l'ala dura del partito, e anche con l'umore di Berlusconi: "L'opzione del voto anticipato non l'ha mai abbandonata - dice un esponente pidiellino - e gli darei sempre il 50% della probabilità". Come testimonia l'impegno per la costituzione dei 'Team della Libertà", pronti a scendere in campo in caso di voto anticipato. Tanto che a parlare con uno dei 'falchi' del tentativo di "ampia intesa" non ci sarebbe traccia: "Di trattative in corso non ne so niente, in questo momento c'è una tale confusione che ognuno prova le sue carte. Ma non credo sia un percorso avviato".

Ma che poi l'intesa, semmai ci si arriverà, contenga anche un accordo sul Lodo Alfano è ancora tutto da vedere. Anche un ministro del Pdl dà poche speranze al tentativo costituzionale di scudo per il premier: "Secondo me è già morto, tanto serviva solo a in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento".