19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Governo

Slitta riforma giustizia, Alfano dal premier: rimandiamo

'Ma la porteremo: questa settimana o la prossima, poco importa'

ROMA - Una riforma annunciata e poi rimandata, per ora di 'almeno' una settimana, anche se c'è chi assicura che la data è ancora "da definirsi". E' quella della Giustizia, oggetto, ieri sera, di una riunione ieri sera a Villa Certosa, in Sardegna, tra il premier Silvio Berlusconi e il Guardasigilli Angelino Alfano, finita con un "rimandiamo" detto da un contrito ministro e un "ne prendo atto" di un infuriato Berlusconi. "Quando saremo pronti - ha detto poi nel pomeriggio Alfano a un convegno a Bari - la porteremo in Consiglio dei ministri, sarà questa o l'altra settimana, poco importa".

Sul tavolo, intanto, è rimasta una bozza di riforma che è un mix tra provvedimenti di modifica delle norme sulla Corte Costituzionale che a palazzo della Consulta giudicano inefficaci e una serie di antichi desiderata di Berlusconi che trovano, soprattutto negli 'alleati' di Fli alcuni fieri oppositori e molti critici riflessivi. Insomma, se anche il Cdm approvasse questa ipotesi di riforma, sono state le conclusioni tirate ieri sera, non ci sarebbe alcuna possibilità di vedere il ddl costituzionale andare in porto e, dopo le "grame figure" fatte dal governo su intercettazioni e processo breve (entrambe approvate in un ramo del Parlamento e stoppate nell'altro), non è il caso di rischiare ulteriormente.

(Segue)