25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Maggioranza

Futuro e Libertà valuta l'astensione

Le colombe critiche con Bocchino, ma non è escluso il ritiro dei ministri. Fini consulta i suoi parlamentari, con strappo 4-5 defezioni

ROMA - Come sempre, da quando alcuni mesi fa ha ingaggiato il duello finale con Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini ascolterà molti dei suoi parlamentari prima di decidere. Ha iniziato stamane, incontrandone diversi a Montecitorio. Poche ore dopo Italo Bocchino, dagli studi tv di Porta a Porta, reclamava a gran voce un vertice di maggioranza per coinvolgere Fli prima del passaggio parlamentare di mercoledì. Fini, dal canto suo, sembra che con i suoi non abbia escluso alcuno scenario, anche il più estremo.

RESA DEI CONTI - La mossa di Bocchino, giudicata azzardata da qualche falco e da molte colombe, nei fatti avvicina la resa dei conti interna alla maggioranza e indica una strada che se percorsa fino in fondo potrebbe portare, nell'ipotesi più estrema dell'ala oltranzista, fino all'appoggio esterno al governo con ritiro di ministro e sottosegretari Fli. Con un effetto collaterale immediato, l'addio di qualche deputato a Futuro e Libertà. Mancano due giorni alla verità, due giorni di trattative frenetiche e attese di un segnale: «Noi abbiamo in mano un ramoscello d'ulivo, vediamo cosa porta in mano Berlusconi», sintetizza un finiano.

IPOTESI ASTENSIONE - Attesa di un segnale, si diceva, che per i finiani dovrebbe arrivare dal Cavaliere. In fondo basterebbe che Fli venisse coinvolta nella stesura del documento programmatico, che il gruppo di Fini firmasse insieme a Pdl e Lega il testo per far rientrare la tentazione di essere conseguenti rispetto a quanto annunciato: «Se la risoluzione non è condivisa, a livello di gruppi parlamentari, è Berlusconi che ci sbatte fuori dalla maggioranza». Basterebbe forse anche solo un riconoscimento politico importante, in Aula, senza il quale il Presidente della Camera potrebbe arrivare, secondo alcuni falchi di Fli, a chiedere ai suoi uomini di non votare a favore (forse astenendosi), e ai membri di Futuro e libertà nel governo di dimettersi. L'astensione, tra l'altro, servirebbe secondo qualcuno a non intestarsi comunque l'onere finale della rottura.

FALCHI VS COLOMBE - E poi ci sono le tensioni interne, le resistenze di parte della delegazione governativa che non guarda con favore a uno scenario di rottura. Molte delle colombe, alla fine, potrebbero seguire Fini, ma con conseguenze gravissime negli equilibri interni a Fli. I moderati guardano infatti con insofferenza crescente a Italo Bocchino e al resto dei falchi, non lo nascondono. Tanto che anche di questo si potrebbe parlare nella riunione del gruppo convocata mercoledì, a sentire qualche 'colomba' finiana.
Quanto a possibili defezioni, lo stato maggiore finiano, pallottoliere alla mano, elenca fra i parlamentari in bilico Patarino, Angeli, Polidori. Ai livelli di guardia anche il disagio di Moffa, che gode però di un rapporto solido con Fini.