26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
La crisi del centrodestra

Maggioranza tiene su Cosentino, ma i finiani rompono sulla giustizia

«Contro Fini dossieraggio, ora basta». Berlusconi in Aula il 29. Bossi: «Ce la facciamo»

ROMA - Silvio Berlusconi parlerà alla Camera il 29 settembre: in quella sede, sempre che il premier chiederà un voto, si capirà se la maggioranza è davvero 'autosufficiente' anche senza i finiani. Perchè oggi il voto segreto su Nicola Cosentino non ha ancora concretizzato l'auspicio di Silvio Berlusconi, ovvero superare quota 316 (maggioranza assoluta a Montecitorio) anche senza i 34 del gruppo Fli. Quel che è certo è che il centrodestra si presenta al passaggio parlamentare sempre più diviso, anche se Umberto è Bossi è sicuro («Ce la facciamo«): i finiani votano con le opposizioni su Cosentino e soprattutto interrompono il dialogo sulla giustizia dopo l'ennesima prima pagina del Giornale contro Gianfranco Fini e quello che senza mezzi termini viene definito «dossieraggio».

Certo è che contro le intercettazioni e le autorizzazioni ad utilizzarle contro i parlamentari, una maggioranza si trova sempre: anche stavolta la Camera nega l'uso nei confronti di Cosentino, così come respinge tutte le altre richieste di autorizzazione a procedere (due delle quali riguardanti Berlusconi) tranne quella dell'Idv Felice Zazzera che - su richiesta dell'interessato - viene concessa all'unanimità. Proprio per il tema del voto, le guarentigie dei parlamentari, è difficile trarre conclusioni oggettive sul significato politico del voto. E così ognuno la tira dalla sua parte, con il Pdl che - sommando ai votanti i propri assenti, quelli della Lega e i 6 'responsabili' - rivendica l'autosufficienza e i finiani che ironizzano: «Se vogliono andare avanti con 308 voti...».