20 aprile 2024
Aggiornato 06:30
La Camera dice no all'arresto del coordinatore campano

Cosentino, Berlusconi: Scelta giusta. E riassapora l'asse con Lega

Ottimismo dell'ex Premier dovuto alla sua inclinazione a vedere «rosa», ma anche alla decisione di Umberto Bossi di «sconfessare» la linea Maroni e dare al partito libertà di coscienza. PDL: Soccorso bianco-rosso per non incrinare la stabilità di Governo

ROMA - Sarà stata scaramanzia. Eppure anche il «pallottoliere vivente» del Pdl, Denis Verdini, pochi minuti prima confidava ad alcuni deputati il rischio di numeri «sfavorevoli», 6-7 voti in meno all'appello. E invece, dicono, Silvio Berlusconi da giorni continuava a professare ottimismo, a dirsi sicuro che la Camera non avrebbe acconsentito a mandare in galera Nicola Cosentino. E così, dopo il no all'arresto, l'ex premier ha buon gioco a dire che lui è sempre stato «convinto che questa sarebbe stata la decisione» perché il Parlamento non avrebbe potuto «rinunciare alla tutela di se stesso».

Bossi «sconfessa» la linea Maroni - Un ottimismo dovuto alla sua inclinazione a vedere «rosa», ma anche alla decisione di Umberto Bossi di «sconfessare» la linea Maroni e dare al partito libertà di coscienza. D'altra parte, qualche tempo fa, il Cavaliere aveva confidato ad alcuni fedelissimi che con Bossi erano d'accordo che ci sarebbe stato «un gioco delle parti» dovuto alla diversa posizione rispetto al governo Monti ma che l'asse con lui resta «solido» e che alle prossime amministrative l'alleanza al Nord sarà inevitabile.
In realtà, fonti leghiste sostengono che il senatur non abbia dato a Berlusconi alcuna rassicurazione sul futuro e che la stessa scelta di lasciare libertà di coscienza sia stata un modo per continuare a non imbrigliarsi all'ex alleato e allo stesso tempo andare alla conta interna con Maroni. Insomma, alla fine, lo scontro in atto nel Carroccio, che si è spaccato al momento del voto (mentre Bossi se ne teneva alla larga) ha finito per favorire Cosentino, dando al contempo la possibilità a Berlusconi di confidare che questa è la prova che l'ex maggioranza esiste ancora. Ovviamente in pubblico il Cavaliere, dopo le ripetute sconfessioni del senatur, ha imparato a essere cauto e infatti ai giornalisti ha spiegato che lui non ha affatto dovuto convincere Bossi perché erano i fatti «a essere convincenti».

PDL: Soccorso bianco-rosso per non incrinare la stabilità di Governo - Ma non solo la Lega ha pesato sull'incertezza dell'esito del Cosentino-day. Perchè anche in alcuni deputati del Pdl è serpeggiata la tentazione di votare nel segreto dell'urna a favore dell'arresto. Ed è stato anche per mandare un segnale a loro, una sorta di incentivo, che - spiegano fonti del partito - prima che l'Aula si esprimesse l'interessato ha fatto sapere che si sarebbe comunque dimesso dal ruolo di coordinatore regionale campano. Dimissioni «irrevocabili» che, come ha annunciato in serata, ha poi rassegnato a Berlusconi. Eppure non è detto che siano esecutive da subito, visto che sembra che Cosentino possa restare in carica fino al termine della stagione congressuale locale.
E comunque, chi nel Pdl ha provato a leggere in controluce l'esito del voto alla Camera, si dice più che convinto che a Cosentino sia arrivato non soltanto il soccorso «bianco» dell'Udc ma anche quello «rosso» del Pd: ossia degli altri partiti che sostengono il governo dei tecnici. «Non può sfuggire a nessuno - sostiene un altro dirigente del Pdl - che una delle conseguenze più immediate di questo voto è quella di non mettere in discussione l'esecutivo Monti».