Bersani: ora governo di transizione e voto
Il leader Pd. «Serve una nuova legge elettorale. Il Berlusconismo blocca l'Italia. Crisi conclamata, No a governicchio»
TORINO - Se nei prossimi mesi ci sarà un «governicchio» Pierluigi Bersani, nel corso del comizio di chiusura della Festa del Pd a Torino, promette «una opposizione durissima». Per il segretario del Pd, quella messa in scena da Pdl e Lega in questi giorni , «è una commedia vergognosa». E la Lega fa da «sottovaso al Cavaliere, sta vicino vicino allo zio per prenderne l'eredità e non vuole badanti di mezzo».
Striglia la Lega dal palco torinese Bersani, chiedendo «che cosa ha fatto dei suoi valori e delle sue promesse? I comuni stanno forse meglio da quando a Roma governano i federalisti del weekend?». Se non ci fosse stata la Lega a votarla, ricorda Bersani non ci sarebbe stata nessuna legge ad personam. «Non parlateci più di Roma ladrona, se siete lì a tenere il sacco a quattro ladroni di Roma» dice il segretario Pd dal palco di Torino.
NUOVA LEGGE ELETTORALE - «Noi siamo di fronte a una crisi politica conclamata del centrodestra, che non è in condizione di garantire al paese qualcosa che assomigli a un governo vero. Vengano in parlamento e riconoscano la crisi politica e si rimettano al presidente della Repubblica e alle camere».
«Così indica la nostra Costituzione - ha spiegato Bersani - e finchè non avremo la Costituzione di Arcore devono rispettare questa sulla quale hanno giurato. Se tutto ciò avvenisse, noi abbiamo già detto la nostra disponibilità: un breve governo di transizione con al primo punto una nuova legge elettorale. E poi andare a votare».
«Quando ci saranno le elezioni anticipate - ha concluso Bersani - noi saremo pronti, perchè quelle elezioni avranno un padre e una madre: Berlusconi e la sua crisi, Berlusconi che fallisce nonostante la sua maggioranza galattica».
LE REAZIONI DEL PDL - «Bersani - replica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti - finge di non sapere il motivo per cui gli italiani chiedono al governo di andare avanti: perché è riuscito a rafforzare i conti pubblici e a portare il Paese fuori dalla crisi. Con la sinistra al potere invece avremmo corso il rischio della Grecia». «In questa situazione - gli fa eco Fabrizio Cicchitto - pensare di surrogare e sostituire Berlusconi e il Pdl è il sogno di una notte di mezza estate e di chi si è inventato che il Pdl è finito».
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