3 ottobre 2025
Aggiornato 01:00
Politica | FLI

Flavia Perina: I berlusconiani sono più fascisti di noi

Il Direttore del «Secolo d'Italia»: «Squadristi in passamontagna e borsetta Hermes, chissà che emozione»

ROMA - «Più fascisti di noi. E' paradossale notare che il mondo berlusconiano, così orgoglioso nel rivendicare lo «sdoganamento» della vecchia, impresentabile destra - quella legata al binomio piazzate&manganello - per una sorta di slittamento politico e semantico sia pian piano arretrato verso quell'antico, imbarazzante stereotipo». Lo scrive Flavia Perina, direttore del Secolo d'Italia, sul Post, il giornale online diretto da Luca Sofri, in riferimento alla testimonianza del militante del PdL che dice di essere stato incaricato da alcuni esponenti del partito di organizzare una contestazione contro Gianfranco Fini.

Perina prosegue sostenendo che «i militanti organizzati in 'squadre', il dissenso definito 'tradimento', la contestazione organizzata dell'avversario interno, appartengono all'immaginario non propriamente liberale della politica anni '70 e '80: il buffo è che noi - aggiunge - quelli che l'abbiamo vissuta, gli 'sdoganati', i 'miracolati', non abbiamo alcuna nostalgia di quelle prove muscolari. E loro, i manager del consenso, così puliti, professionali, educati, invece ci sguazzano dentro con evidenti brividi di piacere. Tanto tempo fa c'era chi parlava del brivido del passamontagna. Chissà, magari indossato sul doppiopetto o con la borsa di Hermes è ancora più emozionante», conclude l'esponente finiana.