25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Politica

Baldassarri: con il Premier abbiamo parlato di sviluppo

«Bisogna provare a riempire di contenuti i 5 punti programmatici di cui parla Berlusconi»

ROMA - Taglio della spesa corrente improduttiva, credito d'imposta per le imprese, misure per lo sviluppo e per la ricerca. La manovra economica dei finiani messa a punto da Mario Baldassarri nel novembre scorso come emendamento alla Finanziaria, riproposta in estate e accolta infine dal Governo come ordine del giorno, è stata al centro dell'incontro tra lo stesso Baldassarri e il premier Silvio Berlusconi.

SVILUPPO - Spiega il presidente della commissione Finanze del Senato, interpellato telefonicamente: «Bisogna provare a riempire di contenuti i 5 punti programmatici di cui parla Berlusconi. Dal punto di vista economico, non si può dire che il federalismo fiscale risolve tutti i problemi, nè che sia sufficiente il rigore finanziario: è fondamentale, ma ha bisogno di un'altra gamba quello dello sviluppo». Anche se, riferisce il senatore finiano, «con Berlusconi non abbiamo parlato della nomina del nuovo ministro».

L'APPELLO DI NAPOLITANO - Del resto, osserva Baldassarri, «oggi il presidente Napolitano ha dato voce alle esigenze degli italiani: dobbiamo concentrarci sull'economia, e noi 'finiani' già in tempi non sospetti abbiamo presentato le nostre proposte». E ora che Berlusconi ha indicato i 5 punti su cui ripartire, «bisogna riempirli di contenuti, partendo da quanto è già stato accolto dal Parlamento come ordine del giorno e che ora va attuato». E' questa per Baldassarri «l'unica via d'uscita per il Paese, non per il Pdl o il governo: andare a votare con 200 miliardi di titoli di Stato in scadenza a novembre, che poi a marzo diventeranno 300 miliardi, sarebbe irresponsabile. Occorre senso istituzionale, anzi: amor patrio». Argomentazioni su cui il premier avrebbe concordato: «Già al vertice sul Lago Maggiore - conclude Baldassarri - Berlusconi ha escluso le elezioni».