20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
La crisi nel centrodestra

Il Pdl «convoca» i parlamentari di Futuro e Libertà

In 5 con incarichi incompatibili. Urso: «Scelta poliziesca, ora Direzione». A rischio i tentativi di tregua

ROMA - Poche ore di relativa calma, poi nel centrodestra riesplode la polemica tra il partito di Silvio Berlusconi e la componente finiana. Ieri erano giunti segnali distensivi dal vertice di villa Campari, raccolti da Italo Bocchino. Stamane Adolfo Urso, uno dei big dell'area del presidente della Camera, aveva invitato il Pdl a lanciare un segnale di pace, sconvocando la seduta dei probiviri chiamata a decidere su 'Granata-Bocchino-Briguglio'. Nel pomeriggio, però, Ignazio La Russa rilancia e la tensione torna a salire.
Il coordinatore ex An, interpellato telefonicamente, non solo assicura che non esiste alcun passo indietro sui probiviri, (non c'è «alcun imput politico né retromarcia, noi non abbiamo il potere di ritirare il deferimento«), ma annuncia che i parlamentari di FLI verranno convocati nel corso della prossima settimana per valutare eventuali incompatibilità per coloro i quali ricoprono incarichi operativi nel Pdl, a partire dai cooordinatori Regionali e Provinciali.

In questa «scomoda» posizione si trovano cinque esponenti dei gruppi parlamentari di Futuro e libertà, quattro deputati e un senatore. Si tratta di Enzo Raisi, che ricopre l'incarico di coordinatore Provinciale Bologna (e ha tenuto a battesimo la costituzione del gruppo di Futuro e libertà alla Provincia), Luca Bellotti, vice coordinatore provinciale di Rovigo, Giulia Cosenza, coordinatore provinciale di Avellino, Roberto Menia, vice coordinatore del Friuli Venezia-Giulia e il senatore Egidio Digilio, vice coordinatore regionale in Basilicata.

La proposta di La Russa non piace a Andrea Augello, senatore vicino a Fini ma rimasto nel Pdl, e fa infuriare Urso, non certo un falco dell'area finiana. Si tratta di una «procedura poliziesca e intimidatoria che aggrava il clima politico. Consiglierei ai convocati di non presentarsi agli interrogatori. E' un teatrino giudiziario che è peggio della vecchia politica perché nega la politica e anche la ragione. Si convochi la direzione nazionale per discutere alla luce del sole delle questioni politiche che hanno portato alla creazione dei gruppi di Futuro e Libertà e quindi anche dell'illiberale e illegittima espulsione di Fini dal partito che ha creato».