24 aprile 2024
Aggiornato 08:30
La polemica

Bianconi: la nota del Quirinale? Sono stupito

«Dal Capo dello Stato reazione sproporzionata. I «tradimenti»? Colpa del linguaggio giornalistico. Ma la sostanza del concetto espresso non cambia

ROMA - «Sono stupito e in fondo amareggiato per la nota del Quirinale rispetto alla mia intervista di ieri su Il Giornale. Ritengo, in tutta franchezza, totalmente sproporzionati i toni della nota medesima». E' quanto afferma in una nota Maurizio Bianconi, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera.

COSTITUZIONE MATERIALE - «Peraltro, non posso che ribadire la mia ferma convinzione che il presidente Napolitano, al momento del conferimento dell'incarico di formare il governo all'onorevole Silvio Berlusconi dopo le elezioni del 2008, operò consultazioni rapidissime, convocò l'onorevole Berlusconi e comunicò pressoché in contemporanea i nomi dei ministri. In quella occasione risultò chiaro, anche dalle parole del Presidente della Repubblica, che in Italia c'era una maggioranza, un programma e un leader addirittura indicato nel simbolo, e che quindi la sua scelta nel conferimento dell'incarico era per così dire 'vincolata'. Si è così dato corpo a una nuova prassi costituzionale (Costituzione materiale) che non può valere a corrente alternata. Ne consegue che, ove questa maggioranza non avesse più la fiducia in Parlamento, non sarebbe dato concepire il ritorno ai vecchi riti di consultazioni e costituzioni di governi che godono di maggioranza parlamentare ma non popolare», prosegue.

TRADIMENTO - «Cioè, il presidente Napolitano non potrebbe contraddire se stesso in un passaggio così delicato e certo questa non è questione da messa in stato d'accusa, come viene dichiarato nella nota del Quirinale. Perché solo uno sciocco lo penserebbe, e nessuno lo ha mai detto né fatto supporre. Quanto all'uso delle parole 'tradire' e 'tradimento', esse sono frutto dello sbrigativo linguaggio giornalistico e non avevano e non hanno certo il senso e la sostanza che gli si è voluto attribuire. Ribadisco il massimo rispetto per le istituzioni e per il Presidente della Repubblica, ma la sostanza del concetto espresso non cambia. E forse sarebbe stato meglio misurarsi su questo. Ciò non significa certo che non confido che tutto questo ipotizzato non si verificherà e che non avverrà nessun 'tradimento' nel senso sopra esplicitato della Carta Costituzionale», conclude.