20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
La polemica

Bocchino: dal Pdl un'aggressione alla democrazia

Il Capogruppo dei finiani alla Camera: «Da Cicchitto ci saremmo aspettati le scuse a Napolitano»

ROMA - «Gli attacchi che giungono dal Pdl al Capo dello Stato Giorgio Napolitano sono un altro segnale negativo e allarmante di una deriva muscolare che tende ad aggredire le istituzioni poste a garanzia della Costituzione e della stessa democrazia italiana». E' quanto ha dichiarato Italo Bocchino, capogruppo di 'Futuro e libertà per l'Italia' alla Camera dei Deputati.

SOLIDARIETÀ AL COLLE - «Accusare in via preventiva - continua Bocchino - il Presidente della Repubblica di voler favorire governi alternativi a quello in carica è un tentativo di intimorire la più alta magistratura della Repubblica e costituisce un gravissimo vulnus che respingiamo con forza, esprimendo la nostra solidarietà sentita e convinta al Capo dello Stato».
«Quando una squadra in campo comincia ad aggredire gli arbitri - sottolinea Bocchino -, così come sta facendo il Pdl con Napolitano e Fini, c'è il rischio che la violenza verbale violi le regole democratiche e questo è oggettivamente preoccupante».
«Dal presidente del gruppo del Pdl Cicchitto ci saremmo aspettati le scuse a Napolitano per le parole del vicepresidente Maurizio Bianconi, che ignora la prevalenza della lettera costituzionale rispetto alle evoluzioni partitiche e politiche che non possono e non devono influenzare il Quirinale. E' infatti evidente che in caso di crisi del governo Berlusconi, che comunque non sarebbe causata da un nostro mancato sostegno, ma dalla deriva muscolare del presidente del Consiglio dei ministri, il presidente della Repubblica ha il dovere di esperire i tentativi necessari per verificare l'esistenza in Parlamento di una maggioranza contraria alle elezioni anticipate», conclude il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà.