10 dicembre 2024
Aggiornato 19:30
Lo scontro nella maggioranza

Bersani: se si va ad elezioni le opposizioni siano unite

«Il voto anticipato è un fallimento di Berlusconi e sarà la nostra riscossa democratica. Pretendiamo che il Premier venga in Parlamento»

ROMA - «Se la rottura del mitico predellino portasse ad una situazione tale da rendere inevitabili le elezioni e per giunta con questa vergognosa legge elettorale, noi ci rivolgeremmo alle forze del centrosinistra e dell'opposizione per una strategia comune di cui siamo già pronti a proporre e a discutere le basi politiche e programmatiche». Lo dice in una nota il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

FALLIMENTO - «E' chiaro fin da oggi - prosegue - che le elezioni anticipate certificherebbero il fallimento di una gestione politica e di governo, monocratica e personalistica, esposta a l'illegalità e al disprezzo delle regole, socialmente disastrosa e incapace di parlare al futuro del paese».
«E' altrettanto chiaro - sottolinea Bersani - che l'apertura di una nuova fase dovrà avere i caratteri di una riscossa democratica, civica e morale, nonché i contenuti di una politica economica e sociale finalmente fatta di equità e di crescita. Berlusconi può inventarsi i sondaggi estivi che vuole. Quando si arriverà al dunque, si accorgerà che la gente è stanca di rincorrere i problemi suoi e che di favole non vuole più sentirne».

«VENGA IN PARLAMENTO» - «Bossi e Berlusconi fanno la voce grossa perché non sanno che pesci prendere. Possiamo aiutarli con qualche precisazione. Primo: non permetteremo che Berlusconi riduca l'Italia al paese delle banane. In Italia abbiamo le istituzioni. Pretendiamo dunque, dopo due anni, la sua presenza in Parlamento e pretendiamo di sentirgli dire che cosa intenda fare in questo indecoroso marasma che lui stesso ha provocato e alimentato. Se fosse certificata la crisi - prosegue - la parola passerebbe al capo dello Stato e al Parlamento secondo un percorso costituzionale in cui ognuno dice la sua, ma nessuno può dettare il compito agli altri. Il 'golpista' è chi nega questo e non chi lo afferma!».