E Libero titola: «Votare, votare, votare»
«Se il premier non interviene subito, subirà il ribaltone e gli cambieranno la legge elettorale». Berlusconi: «prepariamoci alle elezioni»
ROMA - «Votare, votare, votare»: così titola oggi Libero sotto l'occhiello «Messaggio per Silvio» e spiega «Se il premier non interviene subito, subirà il ribaltone e gli cambieranno la legge elettorale». L'editoriale del direttore Maurizio Belpietro parte dal caso di Chiara Moroni, che ieri ha lasciato il Pdl per aderire al gruppo di Gianfranco Fini e che ora rischia «di trovarsi al fianco di un Pd di cui fa parte Gerardo D'Ambrosio» uno dei pm dell'inchiesta Mani Pulite per cui il padre Sergio Moroni si suicidò.
Ieri i deputati hanno respinto la sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo ma il governo per la prima volta è andato sotto i 316 voti. In 75 si sono astenuti, tra questi anche i finiani uniti nel nuovo asse con Casini e Rutelli. A sostegno di Caliendo, indagato nell'ambito dell'inchiesta P3, sono arrivati «appena» 299 voti mentre a votare per la sfiducia sono stati i 229 deputati di Pd e Idv.
Il tema, scrive Belpietro, è «lo stillicidio di uscite dal Pdl che da qui a un anno potrebbe scavare un solco profondo nel partito di Berlusconi». Inoltre «il numero dei finiani è stato senza dubbio una sorpresa per tutti».
«Il disegno a questo punto appare chiaro» aggiunge Belpietro, «il vecchio che avanza ha intenzione di fare lo sgambetto al governo per dare vita» a un governo tecnico. «Se verranno lasciati fare, questi signori organizzeranno un ribaltone e subito dopo cambieranno la legge elettorale». Oggi il ribaltone ancora non è possibile ma «ciò che vale giovedì 5 agosto potrebbe non valere più il 5 settembre». E quindi «fa bene il Cavaliere a mettere da parte le vacanze e a preparare le elezioni. Anzi, fossimo in lui non faremmo passare Ferragosto» perché «spesso è l'effetto sorpresa a far vincere le battaglie».
Di «prepararsi alle elezioni» lo ha chiesto esplicitamente ai deputati Pdl il presidente del Consiglio ieri sera; Silvio Berlusconi è tornato a evocare la possibilità di un «primo incidente serio» dopo il quale gli italiani dovrebbero tornare alle urne e ha aggiunto, «Preparatevi». Il comportamento dei finiani, ha aggiunto, è una «pagina nera».
Secondo fonti Pdl questo sarebbe il calcolo: per andare alla urne nella finestra di novembre, l'«incidente» con la caduta del governo - valutando i tempi tecnici - dovrebbe avvenire a settembre. Altrimenti si passa all'opzione del voto in primavera. L'occasione? Fin troppo facile, basta insistere - spiegano nel Pdl - sulla calendarizzazione del processo breve o 'provocarli' sul ddl per il diritto di cittadinanza alla ripresa dei lavori. Temi su cui Fini e i suoi non potrebbero nemmeno astenersi, pena l'approvazione dei provvedimenti.
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