25 marzo 2025
Aggiornato 09:00
Il caso del Sottosegretario

Mercoledì la Camera vota su Caliendo, Fini alla prova del voto

Berlusconi potrebbe parlare in aula. Fli cerca una sponda con l'Udc

ROMA - La mozione delle opposizioni sulla sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo, unico fra i membri del Governo sotto inchiesta nell'indagine P3 a non essersi dimesso e aver ricevuto la conferma della fiducia dal Premier Silvio Berlusconi e dal suo Ministro di riferimento, si voterà mercoledì dalle 17 in diretta tv. Sarà l'ultimo degli appuntamenti della Camera prima della pausa estiva, a meno che da quel voto non scaturisca una improbabile crisi di governo.

Lo show down sul sottosegretario avrebbe potuto evitarlo solo il Governo, ma non lo ha fatto. Poteva ritirare i decreti in scadenza, grimaldello usato dalle opposizioni per imporre il voto sulla mozione ora anzichè a settembre e far chiudere oggi i lavori della Camera. Non è stato così e, seppure il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto protesta ad alta voce sulla decisione del Parlamento di esprimersi su un sottosegretario nient'altro che raggiunto da avviso di garanzia, la maggioranza avrebbe avuto numeri e strumenti per evitare il voto. Ha invece preferito non farlo. E così il voto di mercoledì sarà il primo test parlamentare su tenuta e livello di coesione della maggioranza da qualche giorno non più solo Pdl-Lega ma Pdl-Lega-Fli.

Le opposizioni che hanno proposto la sfiducia, Pd e Idv, cantano vittoria. Ed è scontato come voteranno. Con i loro voti soltanto, però, Caliendo è già salvo in partenza. L'Udc, invece, non si pronuncia e si mette al centro del gioco, incuneandosi nella partita tutta interna al centrodestra che si giocherà e misurerà insieme i rapporti di forza fra Berlusconi, Bossi e Fini e al contempo la tenuta stessa dei nuovi gruppi parlamentari finiani. Domani infatti i gruppi di Casini e Fini si incontreranno e tenteranno una convergenza sulla scelta del voto da esprimere.

L'astensione, formula girata con forza in queste ore come mezza via che metterebbe d'accordo falchi e colombe finiane essendo i parlamentari divisi fra chi non vuole sfiduciare il collega di governo e chi vuole dimostrare subito difesa della legalità e distanza da Berlusconi, se data solo dai 33 finiani potrebbe da un lato non bastare a salvare Caliendo e dall'altro segnerebbe l'isolamento del nuovo gruppo finiano. Se invece anche l'Udc decidesse di comportarsi in quel modo, la sfiducia non passerebbe a larghissima e il voto dei finiani non risulterebbe quello determinante per il 'salvataggio'.