28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
I costi della politica

I partiti italiani? Hanno incassato 3 miliardi di euro in 16 anni

Inchiesta dell'Espresso: «Il tesoro nascosto della seconda Repubblica. Fiume di denaro pagato da cittadini. Prima Forza Italia»

ROMA - I partiti italiani hanno incassato in sedici anni tre miliardi di euro: è questo il «tesoro nascosto della seconda Repubblica» secondo un'inchiesta pubblicata sull'Espresso. «Nell'aprile 1993 il referendum per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti era stato approvato con una maggioranza bulgara - si legge nell'articolo -. L'iniziativa promossa dai Radicali di Marco Pannella aveva ottenuto il 90,3 dei consensi e avrebbe dovuto decretare la fine delle trasfusioni a vantaggio dei segretari amministrativi di movimenti grandi e piccoli. Invece no: nonostante quel voto, i cittadini hanno continuato a pagare per sovvenzionare la politica».

I giornali di partito - «Nel disprezzo della volontà popolare espressa dal referendum, la corsa all'oro di Stato è proseguita ed addirittura aumentata - si legge ancora -. Sommando al denaro per gli organigrammi di partito quello per i loro organi: fondi a go-go erogati a favore dei cosiddetti giornali organi di partito, come la cara vecchia Unità del Pci-Pds-Ds, il Campanile nuovo dell'Udeur di Clemente Mastella, la Padania di Umberto Bossi, il Foglio di Giuliano Ferrara e le altre decine di testate di partiti e movimenti spesso fantasma o appositamente creati che, nello stesso periodo, da soli, secondo una stima dell'Espresso, in quella torta di tre miliardi valgono circa 600 milioni di euro».

Chi ha incassato di più? Secondo la stima del settimanale «la fare la parte del leone è stato proprio colui che da sempre sostiene di essere sceso in campo per affrancare gli italiani dai partiti-parassiti: l'attuale presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La creatura da lui fondata nel 1994, Forza Italia, risulta infatti in testa alla lista dei beneficiati con oltre 638 milioni di euro di rimborsi elettorali incassati, pari a mille 235 miliardi di lire».
«Più complesso decifrare le geometrie finanziarie della sinistra - conclude l'Espresso -. In tre anni il Partito Democratico ha maturato ben 253 milioni di euro, frutto soprattutto delle ultime politiche. In più ci sono quelli del Pds-Ds con 184 milioni di euro alla voce 'contributi dello Stato per rimborso delle spese elettorali'. In casa Fini prima delle ultime turbolenze era invece facile fare i calcoli: 237 milioni. Al settimo posto c'è poi l'Udc di Pier Ferdinando Casini con i suoi quasi 114 milioni, seguita da Rifondazione comunista che, a dispetto delle traballanti fortune elettorali che l'hanno vista sparire dalla scena parlamentare nel 2008, in tre lustri ha raccolto 105 milioni di euro, mentre Lega e Margherita vantano rispettivamente 102 e 85 milioni di euro».