2 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Berlusconi: «Condivido la decisione»

Il Ministro Brancher si è dimesso

Pd: «Nostra vittoria». Di Pietro: «Per il Premier è l'inizio della fine»

ROMA - Alla fine Aldo Brancher si è dimesso da ministro, travolto dalle polemiche sulla scelta, poi ritrattata, di chiedere il legittimo impedimento per il processo Antonveneta. La presa di posizione del Quirinale, le polemiche interne alla maggioranza e i distinguo di Umberto Bossi di certo non hanno giovato al dirigente del Pdl storicamente più vicino al Carroccio. L'annuncio del passo indietro è arrivato nell'aula del Tribunale di Milano, dove l'ormai ex ministro ha annunciato la «decisione irrevocabile di dimettersi» e ha chiesto il rito abbreviato.

«La mia presenza qui oggi è un segno di rispetto verso il Tribunale, sono qui a difendere la mia innocenza - ha sottolineato - pensavo di dover privilegiare gli obblighi verso il Paese ma questa mia scelta è stata indebitamente strumentalizzata». L'addio all'esecutivo servirà anche, nelle sue intenzioni, per mettere fine alle «strumentalizzazioni e alle speculazioni». Concetti subito ripresi dal premier Silvio Berlusconi, in una nota, nella quale il Cavaliere sottolinea di aver «condiviso la decisione di Brancher di dimettersi» per «evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali».

«Sono certo - aggiunge il presidente del Consiglio - che superato questo momento Brancher potrà, come sempre, offrire il suo fattivo contributo all'operato del governo e alla coalizione».

L'opposizione, intanto, esulta. Dario Franceschini giudica le dimissioni una vittoria del Pd. Sostiene Anna Finocchiaro, capogruppo dei democratici al Senato: «E' l'indegna fine di una pericolosa pagliacciata che dimostra quanto questo governo sia in difficoltà e come l'opposizione possa riuscire ad assestare colpi importanti. Con queste dimissioni oggi Berlusconi pensa di spegnere il fuoco, ma l'incendio nel Pdl è ormai divampato».

Altrettanto duro il leader dell'Idv Antonio Di Pietro: «Per Berlusconi ed il suo Governo è l'inizio della fine». «Si chiude una vicenda kafkiana», chiude il cerchio il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. E anche nel Pdl i 'finiani' rivendicano: Berlusconi ha ascoltato il nostro appello, dimissioni giuste.

Il passo indietro di Brancher apre una settimana decisiva per il Pdl. Le tensioni fra Berlusconi e Gianfranco Fini potrebbero acuirsi sulla vicenda del ddl sulle intercettazioni, proprio nelle settimane in cui l'esecutivo si appresta a varare la manovra economica tanto contestata dagli enti locali. Il Cavaliere aveva promesso di intervenire da lunedì per sciogliere i nodi. «Ghe pensi mi», aveva detto. Le dimissioni di Brancher rappresentano il primo atto del nuovo corso.